sabato 12 aprile 2025

Monte Ario 1755 m e Monte Visigno 1546 m

Start da Collio, alta Val Trompia BS, dal piazzalone del mercato con una centinaia di posti disponibili (830m slm). Sono l'unico presente a timbrare il cartellino insieme ad altri due veci già seduti al bar accanto con un bianchino in mano. Segno della croce e incomincia la Via Crucis con una settimana di anticipo sul triduo Pasquale.. la salita fino al passo Pezzeda Mattina 1599 m è estremamente ripida, conviene fare qualche sosta per prendere fiato ricordando ad ogni stazione la passione di Nostro Signore.
A 1500 m circa comincia l'alternarsi di pedala e spuncia x via della neve; dal passo traverso in piano su neve abbastanza portante parzialmente ciclabile.

Dall'arrivo della seggiovia (pare dismessa) finiscono le tracce.. e finalmente posso dare un senso alle ghette nello zaino.. anche se per solo qualche decina di metri.. affondando fin quasi al ginocchio. Comunque tutti i versanti a parte quello Nord sono liberi e sgombri da neve.. Ma alla fine che gusto ci sarebbe stato altrimenti? Dopo queste breve ravanage lo spallage fino alla cima del monte Ario 1755 m vola in un istante (si e no un centello). Panino, foto di rito a croce + panorama e zö del lè!
Prima breve discesa lungo le creste dell'Ario: belle filanti con un poco di tecnicismo in un paio di punti. Raggiunto lo stradone si punta il Frondine. Poco dopo incontro un trekker che sta facendo retrofront perché non ha trovato il sentiero.. proprio dove devo andare io.. bene, ma non benissimo! Pota andiamo a vedere! La via c'è.. anche se non segnalata.. prima un tratturo abbastanza largo mezzo franato (ma comodo in spintage) per poi diventare un sentierino nei pratoni che si rimonta con breve portage (tot. 200 m+). Si prende a scendere su ST ben visibile fino a una malga dopodiché le tracce si fanno sempre meno evidenti, per ritornare ben visibili più giù lungo un tratto in mezza costa con vista sul Corno Blacca - tallá.. non sapevo dell'esistenza delle piccole dolomiti bresciane! Va che cartolina! La discesa si fa ora interessante e divertente passando dal ghiaione del Frondine fino al guado del torrente Glera.. olè! Cambio modalità e si torna culo in sella, stavolta su stradone piuttosto sobrio con qualche tratto a pendenza nulla. Al Passo della croce 1441m, va a buon fine la ricerca del sentiero che porta sulla cima di Visigno 1546 m dove è presente una piccola croce di legno. Eccolo lì di fronte il monte Ario raggiunto stamattina! 100 m down ciclabili e siamo di nuovo al passo. Ora una bella discesina, anche se con fondo un po' sporchino, con un lungo tratto tutta a curve veloci ed incalzanti, ci scarrella in un attimo a quota 950 metri circa.
Qua si potrebbe continuare la discesa su stradone (perdendo globalmente 80 m-) con passaggio anche su breve ST.. ma il ciclo masochismo prende il sopravvento.. si ritorna quindi a dare qualche duro colpo di pedale per andare prendere, poco dulcis (ma) in fundo, il sentiero dei minatori: l'ultima stazione della Via Crucis! Il sentiero dei minatori pareva essere stato sistemato qualche annetto fa.. ma ora è in stato di presumibile abbandono: c'è un pezzo franato molto pericoloso anche se breve (FBL forse meglio fare retrofront) e un secondo pezzo con una scala di legno della dubbia tenuta.. spingi e porta per un centello e la tribolazione è finita! ci si ritrova su un sentiero comunque abbastanza sporchino e con quattro o cinque alberi di traverso. C'è qualche cartello con indicazioni mtb.. chissà a che anno risale?? Il sentiero termina un centinaio di metri lineari dal punto di partenza: e anche oggi possiamo raccontarla! Gelatino confezionato d'obbligo al bar dell'arzilla barista novantenne a lato del parcheggio (probabilmente nel congelatore da qualche decade) e si ritorna a casa.

In conclusione giro con tutti gli ingredienti per una giornata di ciclo disagio piuttosto selvaggio con sentieri spesso poco frequentati.


Distanza: 33 Km
Dislivello: + 2300m
Tempo: 7.5 h
Traccia gps: Ario Visigno

Autore Paolo S.
















Ortanella Calivazzo

Oggi facciamo andare un pò di gambetta con un lunghino a pedale allietato dai meravigliosi panorami del Lario (così non facciamo torto ai fans Como <-> Lecco).

Start da Lierna 270 m (parcheggio stazione è a pagamento da aprile in poi quindi bisogna arrangiarsi), orario da grigliatore anonimo di Pasquetta.
Pedalone da Tour de France fino a Esino (volendo c'è un bel sentiero a monte della strada dopo Bologna) poi trasferimento piacevole fino ad Ortanella 950 m dove aggiriamo il montarozzo Fop sulla destra. Bella e a tratti iperpanoramica discesa fino a Vezio. Prima facile poi interessante con diversi punti tecnici dove divertirsi. Fondo FBL scarligamerluss.
Ripassati da Regolo si aggira il monte Albiga prima ancora su bitume (poco o nullo traffico) poi su bellissima e pettinatissima mulattiera. Ritornati su asfalto ci tocca l'agonia del Passo Agueglio 1140 m attorno al S.Defendente (motogp all'opera, ocio). Finalmente più avanti si devia su sentiero delle Biodiversità che con lunghissimo percorso ci scodella prima al Cainallo poi molto più avanti e, ancora con ottimo sentiero, all'Alpe di Lierna. Qui ero indeciso se rifare il Brentalone oppure allungare per la Bocchetta di Calivazzo 1420 m che non facevo da 10+ anni. E così sia.
Lunghissima discesa, sempre molto bella ed ancora in ordine. Alternanza di tratti iperflow con sezioni tecniche interessanti, soprattutto nella parte rocciosa centrale dove si possono sfoggiare virtuosismi schiaccianaso pregevoli. Via crucis finale con infiniti scalini inutili e veloce rientro all'auto previo richiamino in salita.

In conclusione: ottimo girone di allenamento, parecchio asfalto ma serve per depilare la gamba ad inizio stagione.

Distanza: 62 km
Dislivello: 2800 m
Tempo: 9 h
Difficoltà tecnica: Medio-Difficile
Condizione fisica: Duro
Traccia gps: Ortanella Calivazzo