Partenza dal paese (1556m) con un leggero ritardo sulla tabella di marcia, asfalto per un breve tratto dopo la diga e si comincia: si sale in soft portage contemplativo, immersi in un bellissimo bosco fino ad arrivare all’alpe Loslà (2040 m) dove si ammira la Cima della Piccola (2868 m) innevata. Si attraversa sempre in spinta un pianoro un poco paludoso e si arriva all’attacco della salita bella ripida per il Colle di Nel (2551m): portage duro con pietraia sul finale. Arrivati in cima la vista è semplicemente magnifica. In direzione della salita appena percorsa il lago di Ceresole e più in alto il laghetto di Dres. Verso sud-ovest gli over 3000 con le Levanne, l’Aguille Percèe e la punta dell’Uja. Verso nord-ovest, in basso, l’ampia Alpe di Nel e all’orizzonte la Punta di Galisia e il Basei . Il cielo è terso la temperatura si è alzata: mi pregusto la discesa. Parte ripida ma si cicla, c’è una inaspettata traccia pulita pulita in mezzo alla pietraia, solo in alcuni tratti pago penalità ma solo per la profondità del solco che si attraversa. Scegliendo bene le traiettorie si riesce a stare in sella alla grande: topperia !
Si arriva cosi all’alpe di Nel, si attraversa in sella senza problemi fino al rifugio Jervis (2240m): le Levanne son così vicine che sembra le puoi toccare . Decido di fermarmi più del dovuto ad ammirare il panorama, oggi me la voglio prendere comoda ....
Finito il riposino proseguiamo sul 530 (consigliato da un esperto del settore disagio) e ci troviamo di fronte una lunga discesa di quelle toste, tutta da guidare in attacco, tra pietre e radici ma sempre in sella. Una discesa dove è consigliato un ammo dietro generoso per intenderci 😊 . Quasi in fondo una manciata di sfiziosi tornantini e arriviamo discretamente brasati ma pienamente soddisfatti all’incrocio con la strada per il Nivolet.
Ormai sono fuori tempo per portare a termine il giro che mi ero prefissato ma va bene cosi, vada per i 2/3. Proseguo su statale fino a incrociare il 532a che su comoda sterratona ci porta ad attraversare il vallone del Carro. A circa 2170m si attraversa una pietraia e si prende a salire, con un misto di spintage/portage, all’alpeggio delle Rocce Grandi, fino a sbucare all’omonimo lago (2440m). Altra pausa contemplativa poi comincia l’ultima discesa.
Start molto blando, qualche micro passaggio difficoltoso e girato l’angolo booom !!!
Vista da sindrome di Stendhal sul lago Serrù, in basso una discesa che sembra apparecchiata apposta per un finale da incorniciare ed infatti è così. Il menù prevede tornantismo quanto basta su un terreno che ricorda le mie gite sul Supramonte, alcuni passaggi su brecciolino che attraversa la flora con colori autunnali sul rossiccio, una discesa da fare in punta di piedi senza spostare un granello di polvere, da non lasciare traccia di passaggio. Oggi non poteva andarmi meglio, due salite due discese una più bella dell’altra. Finisco il tour percorrendo il sentiero Italia che costeggia il torrente Orco, qualche saliscendi ma tutto perfettamente ciclabile e ritorno su asfalto al mezzo .
In conclusione: ho già detto tutto, guardatevi le foto.
Distanza: 30 km
Dislivello: 1900 m
Tempo: 8 h
Difficoltà tecnica: Difficile
Condizione fisica: Duro
Traccia Gps: Valle Orco - Colle di Nel e Lago delle Rocce
In conclusione: ho già detto tutto, guardatevi le foto.
Distanza: 30 km
Dislivello: 1900 m
Tempo: 8 h
Difficoltà tecnica: Difficile
Condizione fisica: Duro
Traccia Gps: Valle Orco - Colle di Nel e Lago delle Rocce
Nessun commento:
Posta un commento
Grazie per il commento