sabato 31 agosto 2024

Croce di Giovane Montagna

Buongiorno bikers voilà un zuper itinerario nelle Dolomiti Zoldane con la ciliegina di una cima probabilmente mai percorsa sino ad oggi in bike.

Veniamo al giro.....
Start da Forno di Zoldo e salita interamente asfaltata fino all'ultimo km per conquistare a pedale la cima del monte Rite dove si trova il museo di Messner.
Panorami top sul Cadore, Antelao, Sorapis e anche il Pelmo.
Dalla cima sentiero divertente e panoramico in cresta che diventa poi molto flow (vall'inferna) sino alla strada percorsa poco tempo prima.

Risaliamo per poco al passo Cibiana e inizia la gita. Ora su forestale raggiungiamo una malga e poi prendiamo un ST che si fa pedalare a tratti sino al bivio che ci porta in direzione forcella Ciavazole. Da qui sino in cima bici a spinta ma per la maggior parte in spalla sino a raggiungere la cima con Croce di Giovane Montagna in ambiente fantastico contraddistinto da pareti dolomitiche ... Ollamadonna ke meraviglia.

Ora concentrazione massima per un ripida e difficile discesa che si fa con ottima tecnica praticamente al 95% in bici ma con livello di difficoltà sempre elevato !!!
TOPPERIA ATOMICA!!! OCIO .....
A ritroso torniamo al bivio e proseguiamo ora con sentiero pedalato a tratti che gira intorno al monte san Pietro. I pino mughi e qualche ostacolo appieda spesso sino all'inizio della discesa finale.

Ora scenderemo sino a Forno di Zoldo su un ST che nella prima parte è molto tecnico e tortuoso mentre nella seconda diventa veloce ed entusiasmante!!!
Arriviamo a Forno di Zoldo divertiti dal bellissimo sentiero percorso e con in saccoccia una nuova cima dove probabilmente nessuno è mai stato on bike. ATOMICOOOOOOO


OLLAMADONNA KE SPETTAKOLOOO

stay tuned

Distanza: 38 km
Dislivello: 2300 m
Tempo: 9 h
Difficoltà tecnica: Difficile (molto la cima)
Condizione fisica: Duro
Traccia gps: Croce di Giovane Montagna













Passo Alto 2860 m - Colle Tachuy 2693 m

Chiudiamo le vacanze 2024 con una Jaggata da antologia andando a smarcare finalmente 2 colli imprescindibili e colpevolmente tralasciati fino ad ora: Passo Alto 2860 m - Colle Tachuy 2693 m.

Start da La Salle 890 m, parcheggio da scambisti anonimi. Infrattato ma non consigliato con acqua poco più avanti. Ore 01.30, niente luna e buio pesto.
Luci on e pedale sciallo fino a Val du Fond 1650 m. Cambio assetto e inizio cammallaggio per Promoud 2050 m e nuovo bivacco Zappelli (già immerdato di rifiuti vari mortacci loro) 2275 m. Qualche mini falsopiano e attacco per il colle da favola trainati in cima dal rosso fuoco dell'alba alle nostre spalle. I tempi si allungano un filo ma impossibile non voltarsi ad ogni tornante e tatuarsi la bellezza del sole che sorge in un luogo così isolato. Bellissimo !
Menzione d'onore al sentiero perfettamente preparato per attraversare una pietraia altrimenti infame (interessante anche in senso contrario pur mettendo in conto sezioni NC-NR).
Passo Alto 2860 m, ore 0700. Colazione, rullini foto a nastro e zö de lè !
I primi tornantini sono della morte per esposizione e fondo poi sempre molto tecnici ma meno alieni. Ambiente toppissimo e sentiero ancora da manuale che permette di passare anche in sezioni apparentemente impossibili giocando tra pietroni e gradoni vari. Arrivo al rifugio Deffeyes 2500 m bucolico e incontro casuale con il mitico Goat, https://www.youtube.com/@Goatsucker
La traversata verso i laghi di Bellecombe passando dal lago dei Seracchi è prima lissia e iper fotogenica (qualche passetto sotto il rifugio con corde blue) poi man mano sempre più lenta con diversi su e giù dove tutti i su sono a spalla. Luoghi magnifici e pochissima gente in giro anzi quasi nessuno a quest'ora. Dal secondo lago di Bellacomba dopo del pedalino accecante si taka zü ancora. Prima un pò rude poi soft ma piuttosto lungo come sviluppo su sentiero sempre perfetto e farcito ancora di laghi e laghetti alpini. Questa volta non è l'alba a trascinarci al colle ma le ciapett di toniche trekkers d'oltralpe. Marooo altro che laghi e cime !
Colle Tachuy 2693 m, ampio e amichevole con vista a fondo scala sulla Sassière e già ispirazione di future scarlingate internazionali. Top !
Il ritorno ai laghi di Bellecombe è generalmente semplice con solo pochi passaggi radioattivi ma comunque ben piacevole, giocoso e ancora una volta iperpanoramico con tutto il Bianco a specchiarsi nei vari laghi. Zuper !
Ripercorriamo a ritroso il sentiero fino al bivio per il Deffeyes rimanendo sul ramo più a monte e ci scartavetriamo verso La Thuile, prima ben tecnico per fondo di scogli a punta ma lineare, poi 3 barre rocciose da passare grazie all'ottimo sentiero ma con equilibrismi trialistici non trascurabili. Al bivio dei 2160 m prendiamo per la Comba Sozin. Ancora brevi su e giù in alternanza spalla / sella e breve sezione godibilissima con tornantini dell'aMMore primi ripidissimi poi più socievoli. Tutta la zona successiva nei pressi del lago della Sozin (secco) è un labirinto diabolico dove il sentiero giroingira tra massi e pietroni.
0 dislivello ma si suda anche l'acqua del primo bagnetto dei 2 mesi. Finalmente takka un pò zü ma la sfida successiva è ancora più ardua. Oceani di mirtilli sono impossibili da trascurare e cosi tra una manciata e l'altra proseguiamo lentamente verso il colletto senza nome (Thuillette ?). Barra di comando tutta avanti per picchiata su La Thuile da oltre 700 m. Si parte su meraviglioso trail stile Valgrisa tra scogli, rododendri e schiaccianaso a ripetizione. Solo l'esposizione è diversa e i tratti vaginosi sono scarligabiker.
Passato il torrente Maisonnettes su accenni di moquette imperiale gli ultimi scampoli di sentiero naturale sono su placche rocciose ripide mentre il finale nel "baicparch" polveroso e senza interesse. Veloce trasferimento in paese su vari tagli e scappiamo subito dalla civiltà risalendo a pedale verso le miniere e Plan Praz sotto il colle Croce. Primo caldo di giornata e "lievissimo" affaticamento per riprendere la linea dei 2000 m.
Dai resti militari del forte si scende appalla su Petosan (acqua) e ci trasferiamo con ultime salitine moquettate verso la discesa finale. Traverso lineare, vertical su radici e per ultimo sentiero 7. Ancora veloce e spondato ma molto tortuoso. Direi che dopo 15h può andare più che bene. Ultimissimi metri più del nostro genere con sentiero stretto e qualche bel tornantino lento. La ciclopedonale e il caldo africano
ci accompagnano velocemente all'auto per una meritata doccia.

In conclusione: itinerario lunghissimo e di estrema soddisfazione per varietà dei trails e inarrivabile bellezza dei luoghi ma che richiede forte attitudine al ciclodisagio soprattutto se affrontato in versione notturna.


Stay Wild

#JAGTeam
#ciclodisagio

Distanza: 51 km
Dislivello: 3500 m
Tempo: 16 h
Difficoltà tecnica: Molto Difficile
Condizione fisica: Durissimo+
Traccia gps: Alto Tachuy


















venerdì 23 agosto 2024

Becca Traversiere 3337 m Rhemes edition 2024

Torniamo dopo 5 anni sulla favolosa Traversiere, questa volta provando il lato Rhemes anzichè il classico anello dai due colli Bassac.

Solito Start da Thumel 1860 m, ottimo parcheggio alla fine della valle con acqua poco più avanti. I 1500 di salita vanno via in scioltezza con ottima alternanza di pedale fino al Benevolo, portage fino al lago Goletta, pedalino panoramico e gran final in portage asburgico fino in vetta.
3337 m tra i top 5 della Vda senza dubbio con ghiacciai a 270°.
Zö de lè !
Tutto il sentiero fino al lago mi è sembrato migliorato pur mantenendosi estremamente tecnico.
Tornato quasi al colle praticamente senza penalità incontro finalmente PJ che risale dalla Valgrisa e insieme risaliamo di nuovo in cima. Doppietta di Traversiere in giornata, mja mal neè !
Zö de lè bis !
Copiando le linee aliene di PJ la seconda discesa è ancora meglio.
Dal colle i primi metri sono sbrisoloni e ripidi ma certamente meglio di 5 anni fa. Qualche passetto a piedi e poi inizia il festival del Trial. Tutto certificato 100% pedalabile ma diversi passaggi richiedono doti funamboliche veramente oltre. Poco male anche per i comuni mortali. Relax al lago e scartavetro fino al Benevolo. 500 m di tecnicismo spinto ma non alieno e ben divertente (solo più ancora 2 passaggi extraterrestri ma certificati). Zuper !
Rifornimento acqua e si prosegue da appena sotto il rifugio per il colletto senza nome 2400 m che immette nel Vallone di Gran Vaudala con spintarelle, nano pedale e soft portage (volendo si può raggiungere anche da Basei Inferiore). Vista eccezzziunale veramente tutto ancora soleggiato nel tardo pomeriggio. Si scende un centello su fantastico ma esposto (ocio !) trail fino alla Malga 2320 m entrando nel PNGP e si risale in comodo portage fino al colletto Cornet 2520 m con affaccio su Vallone Vaudaletta già percorso un paio di volte arrivando dal Leynir. Se siete bigoli inside vale la pena arrampicarsi fino al Monte Cornet 2570 m in 5 minuti di orologio ma con attenzione.
Vista strapiombante sulla Valle e pochi ma scenografici metri in sella.
Tornati al colletto abbiamo sezione di tornantini inedita e croccante nella pace, assoluta e più totale solitudine della golden hour. Raggiunto il sentiero principale ci aspetta il gran finale da leccarsi gli alluci.
Super tecnico tra roccioni e prioni vari poi via via più scorrevole ma sempre a chiocciole infinite fino alla moquette imperiale. Me lo ricordavo bello ma oggi è da incorniciare. Marooo !
Atterriamo praticamente alla macchina contenti e appagati per aver chiuso uno dei top tour della Vda con qualche nuova rivisitazione. Immancabile nel CV, marca giù.

Stay Wild

#JAGTeam
#ciclodisagio

Distanza: 26 km
Dislivello: 2100 m
Tempo: 9 h
Difficoltà tecnica: Molto Difficile
Condizione fisica: Molto Duro
Traccia gps: Traversiere Rhemes ed































mercoledì 21 agosto 2024

Punta della Crosatie 2933 m Passo di Planaval 3001 m (quasi)

Oggi lezioni di francese con gli amici PJ-Pascal-Yvan sui trails più tecnici della Valgrisenche.

Start da Planaval 1550 m, parcheggio comodo e acqua nel borgo.
L'estetica della traccia è vergognosa e la descrizione facilissima. 100 m a pedale iniziale poi portage praticamente integrale. Un Y sulla AV2 in andata e ritorno con deviazione al colle Planaval a quota 2360 m.

Dalla cima della Crosatie i primi metri sono discontinui, ma la direzione facilitata rispetto al 2019 con alti ometti, poi cominciano le danze fino al colle. Subito passaggi croccanti e primi jolly da tenere a portata di mano. 2 passaggi della morte riservati solo all'elite del trialismo con esposizione e senza margine di errore poi serie di tornanti "potabili" ma sempre impegnativi con ulteriore roccione millimetrico che fa tanta autostima. Sopra il lago altra sezione hard con opzione san Shimano ora pro nobis. Ultimi tornantini e siamo al bivio per il colle di Planaval. Non avevo mai esplorato questo vallone, una volta passaggio della AV2 prima che fosse deviata verso il Passo Alto. Bellissimo e selvaggio proprio sotto i ghiacciai dello Chateau Blanc. Molto profondo e inizialmente quasi pianeggiante. Quest'anno moltissima neve ancora e nonostante varie acrobazie ci fermiamo 150 m sotto il colle. Oltre diventa ripidissimo con necessità di ramponi seri e non 2 catenelle da struscio in uso oggi. Vabbuoh direi che va bene così.
2 min di contemplazione su cimottino panoramico e zö de lè.
Divertente snow bike su estesi nevai in modo da tagliar fuori i blocchi enormi e non ciclabili e ci si ricongiunge rapidamente agli amici bolli gialli. Sentiero oramai solo accennato ma comunque interessante e interamente ciclabile praticamente fino al bivio della nuova AV2. A seguire abbiamo un bel tratto scorrevole, un centello bello maschio e fisico con pochissimo spazio per la bici e braccia a perdere, ancora un pochino di lissio e infine verso Glacier e subito dopo il bivio per la Tour Ronde un po' di vegetazione abbondante lateralmente. Tutto è certificato 100% ciclabile quindi non accampate scuse.
Il gran finale è lussurioso, sempre super tecnico e non proprio da sottovalutare per i non alieni ma sentiero ottimissimo e divertente. Già patria del tornantismo a chiocciola. Da gustare metro dopo metro. Da La Clusaz chiudiamo la giornata con altro simpaticissimo sentierino più semplice fino alla macchina.

In conclusione: giornata memorabile da Master in Trialismo applicato ma solo per disagiati evoluti.


Stay Wild

#JAGTeam
#ciclodisagio

Distanza: 20 km
Dislivello: 1900 m
Tempo: 9 h
Difficoltà tecnica: Molto Difficile ++
Condizione fisica: Molto Duro
Traccia gps: Crosatie Planaval