domenica 26 novembre 2023

Monte Taf 2523 m + GSW

Monte Taf 2523 m, cima semi sconosciuta a cavallo tra la valle del Lys e Ayas offre posizione strategica ed esposizione discreta anche per una explo di fine novembre. Tocca andare a vedere per primi.

Start da una deserta Gressoney St. Jean 1380 m con parcheggio al lago Gover. Partenza croccante a -5 C ma il sentiero della Regina prima e soprattutto la nota salitona alla Weissmatten 2030 m sudano subito l'ascella. Aggiriamo facilmente le propaggini del M.Taille con pedale quasi nullo ed entriamo in un bellissimo e appartato valloncello frequentato solo da camosci e pietraie. Sentiero sempre ottimo ed evidente anche in mezzo ai massi erratici. Guadagnata a zig zag la spalla Est della nostra meta non rimangono che ultimi 300 m di sano portage oggi particolarmente duro per discreto innevamento solo a piccoli tratti portante. Ultimi 50 m più tecnici e senza sentiero ma con omettini intuitivi.
Monte Taf 2523 m ! Quota dal valore assoluto non eccezionale ma panorama al top dal M.Nery alla valle centrale fino ai giganti perenni e i laghi di Frudiere letteralmente sotto i piedi. Oggi particolarmente emozionante in una giornata limpidissima e tersa come poche.

Discesa ON: primi 50 m NC-NR a meno di imbroccare neve portante e scartavetrarsi giù dal canale a dx della vetta, io ho provato ma troppo sfondosa. Dal piccolo pianoro in poi il sentiero va via via addomesticandosi, prima ben ruvido poi serie ottima di ampi tornanti su linea di cresta fino a colletto dei 2200 m (oggi solo parzialmente visibile per neve abbondante ma molto promettente anche da secco) dove deviamo dalla linea di andata e proseguiamo sempre su dorsale. Sentiero lussurioso, moquette di origine controllata appena stesa dai larici, innumerevoli svolte e puntuali passaggi più tecnici (soprattutto all'inizio prima del bosco). Fino ai 1750 m di Andro Tschalvrino è difficile contenere gli orgasmi multipli. Topperia come solo la VdA può offrire.
Breve risalita in comune all'andata e andiamo a prendere il mitico e lunghissimo GSW, Walser trail che percorre tutta la valle del Lys. Sentiero magnifico con costante panorama accecante sul Rosa fatto da continui ed estenuanti su e giù dove i su sono quasi sempre in porta-spingi mentre i giù ben tecnici e divertenti. Passiamo da Alpe Ranzola Inferiore e rimaniamo sempre verso i 2000 m di quota sempre con montagne russe ma tutto sommato più scorrevoli. Tralasciamo la prima discesa che arriva dalla Bocchetta di Eclou già mappata e fortemente consigliata e proseguiamo fino a Jatza. Ultimo saluto al Rosa in campo aperto e zö de lè non prima di aver sottoscritto testamento o quantomeno polizza medico dentistica. Gli ultimi 500 m di giornata sono infatti un concentrato di delirio tecnico trialistico. Si parte trulli su pratone per pochi metri ma appena entrati nel bosco il sentiero si attorciglia su se stesso con subito tornantini di benvenuto e rimanendo quasi sempre lento e stretto. Fondo moquettato e perfetto anche dopo il forte vento di ieri. Se piace il genere "sudo ma non muoro" non potete chiedere di meglio ma se siete smanettoni odierete profondamente. Dai 1700 va sommata a tutto il resto anche una esposizione notevole con sentiero a sbalzo sul paese e ancora più stretto. Da arrivo della ferrata diventa vero e proprio dirupo verticale ma sapientemente addomesticato e trialisticamente ciclabile. Qualche piedino di sopravvivenza ci scappa ma con calma e prudenza si scende in sella con estremo godimento. Negli ultimi qualche dieci metri la moquette è andata esaurita e le foglie tentano di alzare ulteriormente l'asticella ma oramai ci siamo e atterriamo al laghetto baciandoci gli alluci per essere sopravvissuti a cotanto scapicollo-

In conclusione: girone semi esplorativo da abbinare il prossimo anno a intervallivi ammazzacristiani ma assolutamente da non sottovalutare e intraprendere solo con piena coscienza dell'impegno e dei rischi nell'ultima discesa.

Stay Wild
#ciclodisagio

Distanza: 20 km
Dislivello: 1700 m
Tempo: 7 h
Difficoltà tecnica: Molto Difficile
Condizione fisica: Duro
Traccia Gps: Monte Taf + GSW





















sabato 25 novembre 2023

Monte Massone 2161 m

Partenza da Fornero (580 m), Valstrona VCO. Si scende brevemente su asfalto a Strona e si risale verso Luzzogno (700 m). Da qui si imbocca un tratto della vecchia strada in falso piano che porta a Chesio, una gippabile in condizioni eccellenti .

Prima di Chesio si sale e si prosegue pedalando su asfalto (zero traffico , alcuni rattoni con pendenze a doppia cifra ma salita piacevole) fino al pianoro della bella Alpe Loccia Inferiore (1100 m), dalla quale si comincia a godere del panorama sul lago d’Orta. Si prosegue su sentiero, passando dall’Alpe Loccia Superiore e ancora fino all’Alpe Vecchia (1200 m), da dove si smette di pedalare e si spinge comodi fino alla Bocchetta di Frera (1390 m). Da qui in poi c’è un alternanza di spintage/portage che ci accompagnerà fino alla cima di giornata: si fatica ma il percorso non presenta difficoltà particolari, è un lungo avvicinamento del quale si intravede l’arrivo, con panorami stupendi a 360 gradi. Si arriva finalmente in cima al Monte Massone (2161 m), pestando quà e là la poca neve ghiacciata rimasta. Pranzo veloce e si scende. Nei primi 100 metri di dislivello sono pochi i tratti in sella ma dal bivio per l’Alpe Torriggia (2060 m) incomincia la lunga e varia discesa che ci porterà di nuovo a Luzzogno . Prima parte suggestiva rettilinea e moquettata ma con qualche insidia, prima dell’Alpe Torriggia si tribola un poco su sentiero roccioso ma poca roba. Si passa l’Alpe Tranio (1500 m) e si arriva al bivio che ci porterà all’Alpe Cason Manghin (1200 m) e poi più sotto all’Alpe Casalaro (1140 m). Da qui la discesa è bella e molto varia e sembra non finire mai. C’è un pò di tutto, scassatone, vertical e tornanti, si passa anche in un breve tratto che taglia un torrente su grandi rocce ma si sta in sella, c’è pure un bel tratto nel bosco dove si passa a filo strapiombo su 20 cm di sentiero (ocio). L’unico rammarico è che alcuni tratti li ho dovuti percorrere a piedi perchè molto sporchi di foglie, ma se fatti in altra stagione nel complesso raggiungiamo la topperia. Arrivati a Luzzogno si riprende la strada vecchia che porta a Inuggio e poi a Massiola, stavolta su sentiero. Da qui un paio di tagli fuoristrada e si ritorna a Fornero. 

In conclusione: giro molto appagante che può trovare posto nella bibbia del disagio.

Distanza: 24,3 km
Dislivello: 1850 m
Tempo: 8 h
Difficoltà tecnica: Difficile
Condizione fisica: Duro
Traccia Gps: Monte Massone 2161 m











domenica 19 novembre 2023

M. Reixa 1183 m - M.Tardia 928 m da Voltri

Buongiorno bikers inserisco un fantastico giro hard core nelle montagne a ridosso di Genova ideale nelle giornate limpide che regalano super panorami sulla città e sulle riviere di ponente e levante.

Il monte Reixa è un altura facilmente raggiungibile quasi interamente su bitume partendo da Genova Voltri. Solo l'ultimo tratto dopo il passo del Faiallo si svolge su ST la maggior parte pedalato.

La sera sento il patron del ciclodisagio e prometto un'epica uscita in terra ligure contraddistinta da panorami ZUPPPER, CALDO ABBESTIA E SENTIERI PERFETTI ANCHE DOPO PIOGGIA.
Come un marinaio attratto dalle sirene il patron si presenta puntuale e in perfetta forma con PANZA modello pizza della sera prima ancora da digerire...... ( lo farà sulle prime rampe movimentando l'aria come Fantozzi perrier).
Come Fantozzi arriviamo in zona forte Geremia dove veniamo assaliti da nebbione umido padano, dove sferzano i forti venti creati dal diretur.... che ci congelano e non poco ..... ( CALDO ABBESTIA non pervenuto).
Dopo aver finalmente abbandonato il bitume arriviamo sulla cima del Reixa 1183 m che vediamo solamente quando siamo ad 1 mt di distanza....
Da qui in condizioni normali il panorama è fantastico !!! ( PANORAMI ZUPPPER promessi non pervenuti).
Inizia ora la discesa hard core verso il passo della Gava su roccia inumidita dal nebbione padano (SENTIERI PERFETTI DOPO PIOGGIA vero ..... ma è come se stesse piovendo ....).
Come i migliori maghi giochiamo le nostre carte migliori ... i jolly li teniamo in saccoccia in qualche passaggio da morte certa...
Arriviamo intatti alla Gava e cambiamo il piano originale verso Rifugio Argentea che avevo perché il sentiero l'avremmo trovato nelle medesime mortali condizioni ....
Saliamo ora verso il colletto tra i Tardia levante e centrale e prendiamo la X rossa e poi dalla casa del dazio la A rossa che scende fantastica e tecnica verso il mare. Qui finalmente la nebbia e l'umido ci lasciano e ci divertiamo su ST TOP TOP TOP sino sopra Arenzano fraz. Bicocca 200 m.
Da qui si torna a salire su cementata e poi su ST M bianca prevalentemente a spalla sino ad un bivio. Qui per non farci mancare l'ulteriore disagio prendiamo il labile sentiero Triangolo bianco verso il passo della Gavetta che raggiungeremo districandoci in qualche passaggio tra alberi stretti. Dal passo della Gavetta immersi nella nebbia raggiungiamo a spalla il monte Tardia di Ponente 928 m. Anche da qui il panorama sarebbe ZUPPPER ma oggi .... nada.
Nel frattempo la nebbia padana si è abbassata e ha inumidito anche la parte di x rossa che al secondo passaggio richiede una guida più attenta ....
Alla casa del Dazio proseguiamo sulla X rossa in direzione Genova con una prima parte dopo il bivio ipertecnica e umida.... che qualche volta fa mettere oggi il piede a terra. Passata questa parte il sentiero vicino al mare è perfettamente asciutto e cosi si torna a fare numeri balistici su terreno ipertecnico. OLLAMADONNA KE SPETTAKOLOOO !!!!!
Torniamo alla partenza con vari tagli sulle antiche vie Liguri e sentieri lastricati sino alla scalinata finale che ci porta sul lungomare. Baciamo la terra per essere indenni e brindiamo con BIRRA CHE SA DI ACQUA DI MARE .... anche questa storta oggi...

In sintesi:
Il giro proposto è fantastico!!! I sentieri di questo tour vanno percorsi e regaleranno emozioni al TOP a chi possiede buone ottime capacità di guida. I panorami nelle giornate giuste aggiungeranno valore all'escursione.
GIRO DA FARE CON METEO AL TOP altrimenti le nuvole e le famose nebbie del Beigua non vi lasceranno scampo.

NOI DELLE CARATTERISTICHE SOPRACITATE NON NE ABBIAMO BECCATA UNA ... MA CI SIAMO DIVERTITI AL TOP AGGIUNGENDO DISAGIO E DIFFICOLTÀ!!!

Distanza: 38 km
Dislivello: 2200 m
Tempo: 8 h
Difficoltà tecnica: Molto Difficile
Condizione fisica: Duro
Traccia Gps: Reixa Tardia








sabato 18 novembre 2023

M.Croce 1643 m da Quarna

Giro esplorativo in bassa valle Strona partendo da Quarna Sopra VCO con l’obiettivo di verificare la qualità del tracciato, in prospettiva di un giro più completo che prevede in aggiunta salita/discesa al monte Massone.

Partenza da Quarna Sopra 840 m, comodo parcheggio deserto. Salita offroad tutta pedalabile, inizialmente con pendenze a due cifre, poi ordinaria amministrazione fino al Colle di Stobj 1260 m. Si prosegue fino alla Bocchetta di Foglia e si comincia a spingere per salire in direzione Monte Croce. A metà salita circa si spalla, le pendenze si fanno più importanti, si arriva quindi al Monte Croce 1643 m. Bella vista a 360 gradi su Valsesia, Monterosa, Mottarone, Lago d’Orta e Lago Maggiore.

Si prosegue scendendo verso la Bassa del Campo e da questo punto si svolta a destra in direzione alpe Campo 1571 m: dalla svolta all’alpe traccia non pervenuta, ma c’era neve. Dall’alpe la bella sorpresa di giornata: parte un sentiero stretto ed esposto a tratti per poi diventare un divertentissimo e godibilissimo single track nel bosco. Tornanti di tutti i tipi, roccette, radici, relativamente breve ma completo.
Scendo a Sambughetto e proseguo su asfalto fino a Piana di Fornero 580 m e poi Fornero (ponte crollato tra i due paesi, se volete evitare di attraversare il torrente proseguire su strada principale e poi risalire).
Da Fornero ancora tutto ciclabile fino alla Chiesa della Madonna della Colletta e poi ancora fino all’alpe Foglia 840 m. Da qui avrei dovuto seguire la traccia e risalire al colle di Stobj ma, su consiglio di un local, proseguo sulla “strada nuova” non presente in traccia e nemmeno sulle cartine. Si incontra un bellissimo sentiero nel bosco tracciato di recente, tutto a tornantini, che porta a un alpeggio di cui non so il nome.
Si prosegue sempre a spinta, la traccia è ben segnalata sugli alberi, ma poi mi perdo (col senno di poi all’alpeggio senza nome bisognerebbe seguire le indicazioni riagganciarsi alla traccia originale) e mi tocca risalire bello verticale, un passo su e due giù sulle foglie, fino a raggiungere di nuovo il Colle di Stobj e rifare la strada dell’andata fino a Quarna Sopra.

In conclusione giornata comunque proficua.
N.B. : si potrebbe evitare a metà salita di salire al Monte Croce. girarci attorno e ricongiungersi poi all’alpe Campo (la salita al Croce forse ha più senso se si vuole poi scendere verso il passo del Ranghetto).

Distanza: 22 km
Dislivello: 1600 m
Tempo: 7 h
Difficoltà tecnica: Difficile
Condizione fisica: Duro
Traccia Gps: M.Croce da Quarna






domenica 12 novembre 2023

M. Grammont 1379 m

Buongiorno bikers oggi ci spingiamo oltreconfine in terra Francese dove la baguette sotto ascella è d'ordinanza....

Start dal piccolo borgo di Castellar 350 m sopra Mentone e la salita è ottima per scaldare la gamba.....ovvero gamba a fuoco subito su pendenze doppia cifra con ghirigori...
Continuiamo così sino sotto la nostra cima che raggiungeremo con bici in spalla.
Conquistiamo il Grammont 1379 m e via di scatti e video sulla riviera di ponente e sulla costa azzurra .... ke figata.
Percorriamo ora il sentiero tecnico e panoramico sulla cresta per poi tornare al bivio dove prenderemo il gr 52 direzione col de razet 1033 m (spettakolooo) .
Dal colle lussuria su ST e qualche tratto a spinta sino al mont le Coure 1088 m.
Inizia ora una superba e tecnica discesa sino a Sospel 340 m. BELLISSIMA !!!
Ristoro volante a Sospel e si torna stavolta con comodo pedale sino al col de Scuvion 1154 m.
Prendiamo ora il ST a dx che si rivela veramente TOPPERIA TOTALE !!! Alcuni tratti richiedono spinte ma la pedalata è atomica.
Torniamo così con bellissimo sentiero al col du Razet e successivamente sempre su altro bellissimo trail al col du st.Bernard.
Ora inizia l'ultima discesa con tornati e traversi rock and roll appesi alla parete ..... (nulla di pericoloso solo qualche tratto) .
Con questo bellissimo sentiero giungiamo all'asfalto per poi tornare al paesino di Castellar dove la mattina eravamo partiti.
Chiudiamo così un sontuoso giro in terra dei senza bidè amanti del profumo che si può percorrere in qualsiasi stagione e condizione.

Distanza: 38 km
Dislivello: 2400 m
Tempo: 8 h
Difficoltà tecnica: Difficile
Condizione fisica: Molto Duro
Traccia Gps: M. Grammont








sabato 11 novembre 2023

Bordighera tops

Buongiorno bikers voilà un bellissimo itinerario in zona Bordighera ideale nel periodo invernale per clima mite. Ottimo anche dopo le piogge.

Start da parcheggio in Vallecrosia con pedale mortale e tratti a spinta su sentiero ... intercettiamo la comoda strada che sale da San Biagio della Cima.

Consiglio :
Prendere la strada asfaltata in fondovalle per San Biagio della Cima e poi salire in asfalto per riprendere la traccia evitando una ravanata inutile....

Percorriamo ora una strada in costa sino sotto alla piccola croce del monte Rebuffao che raggiungeremo a spinta / spalla.
Parte ora la prima discesa di giornata con prima parte preparata dai biker locali e poi più difficile e natural sino alla fine con bei tornati a chiocciola.
FIGATAAAA.
Saliamo ora in bitume sino a Perinaldo dove è d'obbligo un passaggio nel centro di questo meraviglioso borgo ligure. TOPPERIAAAA
Procediamo ora con comodo asfalto sino alla galleria dove si stacca il sentiero che prenderemo in salita sino al colle termine di Perinaldo con qualche spintage.
Giungiamo sotto il monte Caggio che aggiriamo e ingolositi dalla discesa facciamo un piccolo errore perché non vediamo il sentiero che si stacca a sx in salita.
Torniamo in traccia e inizia cosi un trail fantastico, lunghissimo a tratti molto tecnico su crinale ( TOPPERIA ATOMICA) che con qualche rilancio ci porta con placche finali alla statua di un cristo.
Seguendo la traccia si scende su cemento sperando in qualche taglio ma nulla...
( segnato sentiero in mappa) .
Meglio a mio avviso puntare a sx dal cristo stando più alti per ricongiungersi alla traccia perdendo così meno quota.
Saliamo nuovamente in asfalto , cemento e sterrato verso il passo del bandito per l'ultima di giornata.
Seguendo la traccia si abbandona la strada tagliafuoco per bei ST facili e divertenti con IL TOP DEI TOP nel tratto che aggira il Monte Nero.
Questo tratto iperpanoramico pedalato vale il viaggio ATOMICO!!!!
La traccia continua facile e divertente e a metà discesa si incattivisce e diventa tecnica con fase finale su roccia levigata da orgasmo....OLLAMADONNA KE SPETTAKOLOOO
Giungiamo con qualche variante all'Aurelia dove godiamo poi di una pedalata lungo mare TOP su ciclabile per poi tornare all'auto.

OLLAMADONNA KE SPETTAKOLOOO

Distanza: 54 km
Dislivello: 2300 m
Tempo: 8 h
Difficoltà tecnica: Difficile
Condizione fisica: Molto Duro
Traccia Gps: Bordighera

Vaderinaz - La Cou 1400 m da Donnas

Dopo una lunga stagione ad alta quota torniamo in bassa valle con ancora qualche sentierino da mappare e verificarne altri dopo i recenti restauri.

Start super comodo per i cotolettari da Donnas 300 m, ampio parcheggio no acqua. Trasferimento lungo Dora via Hône e solita lunga salita bitumata ma quasi deserta fino a Echallogne 1330 m. Dalla chiesetta S.Anna seguiamo sempre il sentiero del Traverse Trail con vari su e giù e passaggi molto tecnici. Ocio. Dopo il bypass della frana è stato completamente pulito e restaurato il sentiero che porta a Vaderinaz 1300 m con simpatiche corde blue su placconi da fare con attenzione, qualche su e giù ma anche ottimi brevi tratti tecnici su terreno impeccabile e gripposo. Occhio che adesso la deviazione per Reille è poco evidente se si vuole seguire il Traverse++ originale.
Purtroppo a Vaderinaz il restauro termina (speriamo solo per il momento) e il sentiero quasi scompare. Si fa fatica a trovare la vaghissima traccia anche con gps e quello che si trova è comunque sporco e trascurato. Sopravvivenza chinghialesca con Ravanage 2.0 per 200 metri (qualora venisse ripulito alcuni tratti di roccia non sarebbero comunque ciclabili). A Languesse riprendiamo il sentiero principale ben battuto e sudiamo 7 mutande fino alla strada di Pré. Mulattiera tecnica e oggi ancor più impegnativa per la foglia a terra (ideale è percorrerlo ad aprile appena dopo la gara quando viene soffiato per bene). A Pré proviamo uno degli ultimi tratti nuovi da mappare fino al castello superiore via Pontelle. Magistrale mulattiera militare facile ma piacevole per smaltire un po' di acido lattico accumulato. Ultimi 200 m prima di Arnad sono meno conservati quindi leggermente più tecnici ma sempre carini. 440 m, cambio assetto rapido e salitone da 1000 m verso La Cou. Strada asfaltata prima, ciottolato ripido e impegnativo fino al bellissimo forte di Machaby (ho dimenticato di visitare anche la cima del Paretone ma ne vale la pena credo) e ancora pedale militare fin oltre la Batteria 860 m. A seguire furioso spintage a chiocciola su mulattiera dalle pendenze militari anche se oramai troppo scoperta di ostacoli per essere pedalata ma ancora encomiabile per tracciato e fattura. Attraversata tutta la faggeta si riprende a pedalare ma sempre ripidi ed impiccati fino a sbucare finalmente sullo spettacolare altipiano dei ruderi della fortificazione. Panorama al Top verso la palude delle cotolette e la valle centrale. Vento e freddo accorciano il pipino e i tempi di sosta. Zo de lè !
Ripercorriamo praticamente questa vecchia traccia Tour del Diavolo. Sempre bella la mulattiera a tratti ben tecnica e panoramica fino ai 960 m dove ritroviamo il dilemma di 5 anni fa. Rimanere sul percorso principale ma non ottimizzare il dislivello fino a valle oppure farsi tentare ancora dal Diavolo di Pont Saint Martin ? I primi metri sembrano più manotenuti di allora quindi ci riproviamo. Scelta buona ma moolto impegnativa. Sentiero rude ma tutto sommato in discrete condizioni che permettono questa volta di affrontare gli innumerevoli ostacoli, gradoni e passaggi della morte vari con il giusto spirito kamikaze. 350 m fisici ed estremamente tecnici con pochissimi appiedamenti e solo puntuali di pochi metri. A 730 m si sbuca sulla forestale che sale da Albard e saremmo anche a posto cosi una volta rieassemblate le ossa. Invece si riprende verso monte fino a Pioles 800 m (arrivare alla frazioncina dalla sterrata, sentiero sopra non evidente e non ciclabile) e giù ancora. Le difficoltà aumentano ulteriormente e il sentiero ancora più impegnativo per contenuto tecnico e scarsa manutenzione. Sbucati sulla AV1 ci si illude di potersi rilassare ma non è cosi. Non molla fino alla fine e anche gli ultimi gradoni richiedono motivazione e ignoranza. 2 min per riprendere l'uso di gambe e braccia e siamo alla birretta di fine giro.

In conclusione: girone comodo di logistica e corroborante per combattere gli eccessi infrasettimanali. Al momento la discesa da Vaderinaz non è consigliata, meglio morire sulla mulattiera ipertecnica di Reille.

Stay Wild
#ciclodisagio

Distanza: 31 km
Dislivello: 2400 m
Tempo: 8 h
Difficoltà tecnica: Molto Difficile
Condizione fisica: Molto Duro
Traccia Gps: Vaderinaz - La Cou














 



mercoledì 1 novembre 2023

Becca di Viou 2856 m ed.2023

1 novembre, ultima chiamata per le quote Alpine.
Per l'occasione rispolveriamo la tanto cara Becca di Viou che gode di esposizione eccezionale ma questa volta partendo da Roisan 860 m poco sopra Aosta verso la Valpelline.

Start da parcheggio tattico sotto la chiesa ma senza acqua nelle vicinanze. Pedalone infinito fino a 2100 dell'Alpe di Viou con menzione d'onore al mai percorso traverso di quota 1500 che permette di tagliare fuori l'asfalto di Blavy che normalmente si percorre seguendo la forestale principale. Dall'Alpe facile portage e spintarelle fino al colle di Viou 2700 m e ultimi 150 di disagio con neve, ghiaccio e freddo invernale. Cima panoramicissima da 2856 m e super appagante. Riusciremo mai a farla con sole e caldo ?

Discesa ON: bellissima, lunghissima e variabilissima. Hypertrialistica primissimo tratto dalla cima (ma oggi non possibile causa ghiaccio), bella tecnica e tornanti a gogo dal colle a 2450 m, goduriosamente tortuosa e sempre impegnativa fino all'Alpe con passaggi di livello. A 2300 si potrebbe provare il sentiero meno battuto che scende diretto ma è sicuramente più ruspante del collaudato 105-25, lo teniamo per la prossima volta. Da Alpe Viou classicissima fin sopra Blavy (ocio alle saponette a forma di radice e roccia) e risaliamo verso Praperiaz infilandoci dentro anche un Portagino extra che fa sempre bene (evitabile). Dai ruderi di Praperiaz 1730 m ottimo sentiero noto e ininterrotto per quasi 900 m. Era una vita che non lo facevo ma merita sempre, non troppo difficile ma perfetta chiusura di giornata. Atterriamo letteralmente nella macchina come da tradizione.

In conclusione: girone multistagione veramente pregevole e completo con super cima irrinunciabile.
Cosa ? non l'avete ancora fatta ? marca giù !

Stay Wild
#ciclodisagio

Distanza: 29 km
Dislivello: 2500 m
Tempo: 8 h
Difficoltà tecnica: Molto Difficile
Condizione fisica: Molto Duro
Traccia Gps: Becca di Viou 2023