Nella ossessiva ricerca di nuove Cime da raidare a fine agosto rimango folgorato da alcune foto rubate ai trekkers della bagna caüda: Uja di Ciamarella, la Cima più alta delle valli di Lanzo. Sarà "ciclabile" ? Nessuna info. Dopo aver consumato tutto il materiale XXX disponibile in rete non rimane che provarci ed andare a vedere. Team perfetto: Andrea e Phoebe.
Start da Balme 1430 m Val d'Ala TO, per evitare lo 0% di pedalabilità nelle statistiche ma soprattutto per evitare i 3 euro di gabella ai Piani della Mussa. Parcheggio comodo e acqua. 400 m di dislivello in 6 km possono bastare. Taka zü ! Da qui fino in cima è Portage praticamente integrale con solo qualche tratto di riposo a spinta. Bello ripidello fino ai Pian dei Morti 2050 m poi più "easy" fino all'inizio del Pian del Gias 2500 m che di Gias non ha praticamente più nulla. La meta è sempre lontana sopra la nostra testa e visti gli sfasciumi e il pietrame bisogna realmente crederci per scamallarsi una bici da queste parti :-) Non ci sono comunque tratti attrezzati o difficili, solo qualche "facile roccetta" e tanta fatica. A 3100 m calziamo i ramponi e passiamo senza problemi il povero ghiacciaio. Crepacci evidenti ed evitabili. A 3300 m riprendiamo il sentiero che si impenna verticale, traversa sotto la cima e con qualche ultimo metro più delicato sbuca sullo spallone a 3530 m. Ci siamo, ultimo centello e il busto di S. Leonardo Murialdo e della Madonna protettrice dei Ciclodisagiati ci accolgono sui 3676 metri. Marooo !
Panorama totale praticamente su tutte le montagne del NW dal Monviso a S al Bianco a N. I vicini ghiacciai des Evettes, Tonini, Sea galvanizzano e danno maggiormente il senso della quota visto che le vicine altissime montagne mitigano questa sensazione.
Discesa ON: tutto lo spallone sin dalla cima è interamente ciclabile, a picco sul ghiacciaio, ben navigabile e tracciato. Foto social a nastro. Seguono pochi metri di simil disarrampicata e lungo traversone con due possibili opzioni. Alto come in salita o leggermente più basso. Prendiamo quello basso e andiamo via precisi con solo qualche piedino a terra nella prima parte. Il successivo ripidone è uno sballo con sapienti S e terreno amichevole quasi sabbioso fino al ghiacciaio dove non mettiamo neanche più i ramponi ma rimanendo più a sinistra rispetto alla salita rimaniamo inaspettatamente in sella su ottimo ghiaccio reso gripposo dal terriccio. Boja faüss ! La sezione successiva per passare la balza che sorregge il ghiacciaio è discontinua ma comunque divertente con bei passaggi su roccioni levigati da interpretare. No complaint. A 3050 m breve appiedamento per aggirare il costone tenendo come riferimento evidente ometto. Segue bella parte impegnativa, verticale a tornanti stretti come le chiappe e con poco grip. Appena la pendenza diminuisce ci si può rilassare ma sempre con impegno e divertimento fino a circa 2790 m. 50-100 m NC-NR per boccioni grossi e ripidi. Segue altro breve tratto scorrevole fino al ponticello dove la bici torna sulle spalle. Cambio assetto mentale e puntiamo verso il Rifugio Gastaldi 2659 con qualche su e giù tra combe selvagge (evidente bivio a 2590 m). Scollinati nei pressi della vecchia teleferica vediamo il grosso Rifugio posizionato strategicamente proprio sotto la Bessanese (Rifugio gastaldi). Ultima barretta e siamo pronti per gli ultimi 800 m di discesa. Si parte brillantoni ma ben presto il sentiero diventa ancora molto tecnico e difficile. Moltissimi tornanti e altrettante tracce e scorciatoie ma anche quelle apparentemente più semplici sono in realtà parecchio usuranti ed impegnative ben farcite di scogli e ostacoli vari. 1 tratto di ferramenta di pochissimi metri ma senza problemi. Alè bon courage, si continua tra tornanti e scassatiello vario fino al Gias Naressa 2200 m e oltre. Non basta, asticella si alza ulteriormente con sentiero sempre più cattivo e trialistico. Chiedo l'aiuto del pubblico. Ancora scogli, tornanti stretti e roccioni della morte. Avanbracci e mani da buttare. Faccio la telefonata a casa. Altri scogli a punta e dirupi. Shimano aiutami tu. Disagio e Sofferenza ! Atterrati all'Alpe Rocca limoniamo come da tradizione lo sterco di vacca ancora increduli di avere tutti i denti al loro posto. Maroo che scarlingata !
Dopo aver passato i piani si rientra scialli all'auto su bucolica forestale e qualche ST. Molto bello il finalino su sentiero simpatico e cascata della Gorgia.
In conclusione: Uja di Ciamarella 3676 m la nuova Regina d'Italia, la vetta "ciclabile" su sentiero più alta d'Italia.
Qui il Panorama in HiRes: Uja Ciamarella
Stay Wild
#JAGTeam
#ciclodisagio
Distanza: 27 km
Dislivello: 2400 m
Tempo: 10.5 h
Difficoltà tecnica: Molto Difficile+
Condizione fisica: Molto Duro+
Traccia Gps: Uja di Ciamarella
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