Weekendone del disagio lontano dalla Madrepatria ma sempre ad alto tasso di Disagio: Valle Stura con M. Bersaio 2386 m, Ubaye con La Mortice 3187 m e Valle Gesso con Ghiacciai del Gelas 2800 m.
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www.cicloalpinismo.comDay 1: nonostante la partenza da ladri di galline il trasferimento dalla Cotolettaland è lungo quindi come primo giorno il programma prevede un giro Plaisir di riscaldamento.
Base a Sambuco 1190 m, sistemazione da Bauscia milanëss 5 stelle presso la straconsigliata Osteria della Pace, nessunissimo in giro, silenzio tombale.
Acqua e si parte. GPS scarico ma al grido di “la so io tanto è facile” ci imbuchiamo nel vallone della Madonna e al primo bivio è subito disagio. Cicchiamo infatti clamorosamente il sentiero e con del buon Ravanage 2.0 risaliamo greto calcareo del torrente senza nome e continuiamo per funghi prima del ricongiungimento su autostrada a balcone del Sentiero delle 9 Borgate che ci sembrava brutto prendere subito. E vabbuoh !
Trovata la retta via non resta che ciclare pallidi e assorti nella pace più assoluta fino al Pilone 1900 m con la meta di giornata a piombo sopra la testa. Beddu !
Dal Pilone zo de lè su sentiero commovente come dicono da queste parti. Lussuria di Folletto pettinatissimo, panoramico e perfetto fino a risalire il Rio sottostante. Marooo !
Dal Rio due colpetti di pedale e takiamo già zü verso la cima. Da questo lato il sig. Bersaio è un bravo bagaj fatto di pratoni, merda di pecora e cani da pastore inkazzati. Fatte le presentazioni i cani capiscono subito che siamo i soliti ciclopirla innocui e non ci hhahano di pezza. 2 spintarelle 2 pedali e ci siamo. Easy. Quota modesta ma panorama spaziale con lato sud letteralmente sulla verticale di Sambuco e cime “ciclabili” a perdita d’occhio in ogni altra direzione.
Discesa ON: poserismo social su ottimi lastroni e scendiamo nel vallone senza ripassare dal colle Piconiera. Sentiero ottimamente tenuto ma molto single dove ci scappa anche un jollino. Molto valido, guidato ed impegnativo il giusto. Dai 2100 m saliamo di difficoltà con passaggi e tornanti degni di nota infilandoci sempre più nel vallone. Raggiunto il torrente non ci sono più difficoltà grosse se non il fondo un po’ scarligabikermilaness ma l’ambiente è spaziale e le soste contemplative sono d’obbligo. Tricco tracco ti imbaracco e siamo alla birra Artigianale, doccia calda e cena come se non ci fosse un domani con bis tris di ogni pietanza. Taaacc … pago pretendo altro che bivacchi e noodles.
Day 2: colazione del campione e trasferimento nella terra senza bidé alla conquista della Mortice subito nominata Mortazza. Saint Paul sur Ubaye 1450 m. Pedale e rattoni mortali che lasciamo volentieri a Lodi Machine (d’altra parte con biciclettone da Endurone da 16 kg che sfoggia oggi son capaci tutti), noi ci accontentiamo di una più salutare alternanza monta-cala ma comunque facciamo la nostra porca figura fino a 2400 m. Taka Zü. 400 m di Nobile Spintage e siamo alla Tete de Paneyron 2785 m.
La Mortazza sembra lontanissima ma "lo spettacolo è già ai massimi livelli” (suona familiare ?). 4 km di cresta magnifica lungo la Crete des Couniers e tra ripidoni da pannolone, risalite funifort, laghetti delle Stelle e meraviglioso spartiacque atterriamo al Catering servito al passo de la Serenne 2674 m per il panino più buono del mondo. #boiafauss che bel ! Rimangono 500 m in PSP da sogno in ambiente al top del Disagio. A 3000 m il capogita impegnato nel record di VAM cicca la traccia e ravana nella neve fino alla Mortazza di mezzo senza nome. Il Vecchio invece taglia su sentiero da educande e sbeffeggia i malcapitati proprio al colletto sotto la N. 5 min e … Cima ! Topperia assoluta in un oceano di Montagne a 360 dove io riconosco solo lo Chambeyron (brutta l’ignoranza !) e forse la Pointe d’Aval.
Discesa ON: easy vert fino al colletto, risalita smutanda e ritroviamo i 2 ciaparatt in pennichella al sole modello spritz delle 19. Sveglia! Giù dalle Brande ! Crestone da Drone fin dove la neve permette di pedalare e a circa metà ci scartavetriamo sulla via di salita chiudendo nano anello estetico ed appagante. Misto neve e roccioni ma praticamente tutto in sella. Ripreso il sentiero comincia il r’n’r o meglio l’holiday on ice. Grip nullo, la Mignon SS al posteriore è utile come una visita alla prostata dal dentista. Discesa modello io speriamo me la cavo ma a parte una breve sezione di pochi metri comunque tutto ciclabile. Gli scogli fissi di casa sono un lontano ricordo. Ripassato il colle de la Serenne ci imbuchiamo diretti nel vallone omonimo per un bel tratto sciallo mode. Praterie e qualche sassetto tattico ci rilassano tra bastioni di roccia ed idillio. A quota 2100 la musica cambia piombando in un baratro fatto non solo di sbrisolona (
https://it.wikipedia.org/wiki/Sbrisolona ) ma anche di pendenze non trascurabili e del tornantismo a chiocciola. Il problema vero è che ci piace pure ! Atterrati non so come ancora vivi sulla strada il bacio all’asfalto è di rito. Marooo che scarlingata ! Golden hour, su versante opposto larici e colori autunnali infiammati e si ripedala su fino ai 1900 di Fouilleuse questa volta in codizioni igieniche potabili (questa estate
http://www.ciclodisagio.com/2021/08/valvaraita-ubaye-maira-tour-3gg.html ero un filo più stanchino e cotto dal sole). Passato il ponticello e acceso un cero alla chiesetta di san giuan si percorre una breve forestale e poi gran finale quasi valdostano. Accenno di moquette, curvette e pugnette. Anche oggi “bello bello bello” cit. 2 ultime pedalate e siamo all’auto per il terzo tempo da guerrieri dell’Osteria della Pace.
Day 3: colazione del super eroe e trasferimento per la Valle Gesso insieme agli amici di Cicloalpinismo. 7 bigoli sono meglio di 4. Indecisi tra la ciclabile cuneo - fossano finiamo a san giacomo di Entracque (un po’ prima a dire il vero, quota 1000 m) per attaccare il ghiacciaio più a sud delle Alpi (cosi dicono i locals). Pedalino fino ai 1450 m di Gias sottano del vej del bouc (in antico provenzano il büs del cü ghiacciato del vecchio ma … inferiore e senza scappellamento) dove l’ora delle ardue sentenze giunge inesorabile. Gheipraid su M14 a pseudopedale a sx o Camallo sö de lè bello vertical a dx. Ovviamente
si prende la via più semplice :-) mettendo il vecchio al comando delle operazioni in modo da fare da tappo per tutta la salita mentre nelle retrovie i giovini spingono modello Rocco e le casalingue disperate di Voghera. Si parte soft ma ben presto il Portage diventa Asburgico e Ammazzacristiani. Si suda acido lattico ma in neanche 3 ore siamo al Lago Bianco. Pausa caffè e ultimo cimento proprio sotto i resti del ghiacciaio fino al Bivacco Moncalieri 2700 e al Passo del Gelas subito dopo quota cristiana 2800 m. Cresta da orgasmo cicloalpinistico, esposta lato E ma veramente spettacolare e ardita. All’intaglio ricchi premi e cotechini ma con moderazione perchè in realtà rimane ancora un breve tratto di deportage e FBL. Ci siamo, finalmente il sentiero ricompare tra l’oceano di roccia e diventa un serpentone infinito di tornanti fino al fondovalle. Mai troppo difficile ma lungo e da travelgum. Festival della bagna cauda a chiocciola con fondo fetentello, quasi mai compatto e che dalla regia classificano come T3.
Tra poserismo e battute da suore Orsoline il tempo vola ed atterriamo al rifugio Soria Elena un po’ troppo tardi per la risalita al colle Fenestrelle vista la stagione. Non rimane che del gravellismo e un paio di tagli cinghiale prima del terzo tempo a suon di birrette e risate.
In sintesi: 3 giorni di evasione da tutto in ottima compagnia e tra oceani di montagne da esplorare.
Che il Ciclodisagio sia con tutti voi.
Video del Lazza ma non adatto ad un pubblico sensibile:
VIDEO XXX