Start da Saint Rhemy 1650 m, parcheggio oltre il torrente con acqua nel bel borgo. Salita militare 5 stelle su forestale orografica sx oramai quasi ridotta a ST con pendenze amichevoli e viste autunnali notevoli su moquette in via di allestimento. Passo chiuso, pace assoluta e giornata irreale. Prima e dopo La Cantine qualche rattone più impegnativo ma poi sciallo salitomane su asfalto deserto per ultimo pezzetto fino a Baou 2370 m. Taka Zu. Lasciamo la civiltà ed entriamo nel valloncello defilato tra la Testa de Fenetre e l'estetica Tour des Fous. La meta è ben presto in vista e come previsto imbiancata dalla poca neve di ottobre. Si sale bene senza particolare sforzo tra spintarelle, soft portage e qualche pedalino simbolico. Sentiero marcato. Nel canalino quota 2700 sono stato più a destra in modo da rimanere al sole ed evitare scarligate. Easy fino alla cresta dove ghiaccio e neve aumentano. Unico escursionista incontrato abbandona vista la poca igienicità dell'ultimissima parte. Io traverso sotto la cima a chiappe strette e mi porto sulla parte più soleggiata dove con qualche equilibrismo in arrampicata arrivo in vetta con Phoebe. Marooo che panorama ! Forse il più bello della zona con M. Bianco e Velan a dominare il palco.
Discesa ON: primissimi metri in disarrampicata FBL ma poi nonostante la neve iniziale si va via bene su sfasciumi e improvvisazioni. Tutto ciclabile tranne 20 m lineari al canalino. Esclusi i tornantini iniziali poi difficoltà modeste ma ambiente e panorama a fondo scala. In 2 min siamo al bivio verso il noto col Fenetre che raggiungiamo facilmente. Si scende trulli trulli con anche qualche bel roccione a scaglie dove divertirsi prima dei laghi. Sbamm ! Altro panorama assurdo e commovente. Dire da cartolina è veramente dire poco. A 2470 m risaliamo di nuovo verso il secondo colle di giornata sempre tra spintarelle, soft portage e pedalino ino ino. Il sentiero per il Col du Bastillon 2750 m rimane mimetizzato fino all'ultimo con arrivo spettacolare e da premio Nobel della sentieristica. Altra vista togli fiato, altri laghi e emozione a mille. Il prossimo Colle des Chevaux 2700 m sembra lontano e impestato ma la palina di cioccolato dice 1h e 10 min. Boh, zo de lè verso la Comba de Drone. Primi tornantini divertenti poi semplice ma piacevole oggi in assenza quasi totale di umanoidi fino a 2450 m dove si risale per ultima volta. Altra genialità sentieristica con solo un paio di punti franati. Colle ampio e comodo. Vale la pena, per godersi il panino più buono del mondo, salire anche alla Pointe des Lacerandes 2775 m per ultimo sole contemplativo. Discesa simpa fino al colle e poco sotto poi è un susseguirsi di brevi su e giù piuttosto faticosi con alternanza di semplicità e difficoltà a fondo scala con in generale poca pendenza e scogli minacciosi. Arriviamo al GSB giusti per la golden hour. Anche il laghetto dei merenderos in queste condizioni diventa quasi epico. Dal Passo non ci sono discese leggendarie ma si ritorna comunque alla partenza in scioltezza ammirando i magnifici colori autunnali. Da segnalare il sentiero appena sotto il colle che attraversa la pietraia oramai abbandonato e disagevole con boccioni come arance ad invadere la traccia.
In conclusione: itinerario del Disagio contemplativo, cima inedita, laghi a strafottere e pace dei sensi. Marca giù.
NB: loop svizzero molto interessante anche nel verso opposto oppure in combo con il Barasson ma meglio in estate allora.
Stay Wild
#JAGTeam
#ciclodisagio
Distanza: 30 km
Dislivello: 2100 m
Tempo: 8 h
Difficoltà tecnica: Medio
Condizione fisica: Medio
Traccia Gps: Fourchon 2902 m
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