Truc Blanc 3405 m, nuovo Paradiso del Disagio.
Start da Surier 1780 m ultima frazione della Valgrisenche, ampi parcheggi e acqua.
Classica salita a pedale con breve spintage / portage fino al Rifugio Bezzi 2250 m, il cuore della Valgrisa. "Di solito" si arriva qui da monte in discesa dalla Becca della Traversiere belli brasati mentre oggi le gambe si sono appena scaldate quindi i quasi 400 m per raggiungere il plateau superiore di Vaudet sono una semplice formalità ed anche tutto l’altipiano fin sotto il Colle Bassac è completamente pedalabile con pertichette scialpinistiche per ingannare la comunque modesta pendenza. Pedalare a queste quote in ambiente spaziale è sempre una bella emozione. Il Colle è oramai un amico di lunga data e senza problemi siamo ai 3150 m in Portage su traccia non sempre evidentissima. Scendiamo un centello lato Rhemes e ritakkiamo zü di brutto brutto. Blocchi e sfasciumi ovunque, niente sentiero per le prossime 2-3 ore, solo sporadici ma non obbligatori ometti. Si viaggia a vista cercando gli sfasciumi più amichevoli che troviamo con alterna fortuna come verso i 3050-3100 m dove addirittura diamo qualche colpo di pedale marziano. Per il resto è meraviglioso Portage incondizionato. Laghi glaciali, non pensavo quello chiamato di Truc Blanc fosse cosi esteso, ghiacciai e nevai a vista ovunque. Il Paradiso del Disagio è qui ! Passiamo via in diagonale roccioni montonati tra un nevaio e l’altro e siamo già in vista dell’anticima. Il fondo è ora diventato fantasticamente lunare fatto di micro sfasciumi quasi sabbiosi. Marooo ! Micro laghetto turchese da fusione glaciale e ci siamo. Vetta ! Solitudine assoluta e panorami inenarrabili a 360. Lato Rhemes impressionante. Lasciatemi qui … almeno 1h dai :-)
Discesa ON: in sella dalla Croce ci si destreggia amabilmente su del diversamente flow, poi pezzetto di nevaio ben ciclabile e via di surfing irrealmente bello ma troppo breve. In un attimo siamo già al colle del Truc Blanc e rientriamo lato Valgrisa. Le difficoltà aumentano man mano che si scende ma si riesce a stare in sella ancora qualche decina di metri di dislivello. Raggiunti i resti del ghiacciaio di St Martin la ciclabilità si interrompe bruscamente. 150 m di Deportage delicato e franoso, valutare bene dove mettere i piedi, e siamo di nuovo sulla luna. Molto semplice ciclisticamente ma spettacolare come fondo e ambiente. Maroo ! Senza percorso obbligato raggiungiamo il bel lago di St Martin dove ritroviamo anche il sentiero, perfetto e molto evidente. Trulli trulli siamo a 2600 m dove una palina esplicativa recita: merenderos line tutta discesa divertente per la via di salita a sx o Disagio panoramico a dx. Ovviamente si prende a destra risalendo subito 50 m. Il successivo km è magnifico su balcone perfetto a sbalzo sulla valle e sentiero ineccepibile e divertente. Dopodiché cominciano le montagne russe. Continui e brevi su e giù (ben tecnici) o ostacoli vari lungo il sentiero sono sfiancanti e portano via parecchio tempo. Il Colle della Becca Refreita 2610 m si fa sudare non poco (c’è pure perdita di quota per guadare torrente con ponticello riposizionato a valle). Dal colletto ricordi di disagio morenico riaffiorano Bivacco Ravelli prima di tuffarci su tornantini apparentemente perfetti ma in realtà serratissimi, difficilissimi e scivolosissimi oggi per terreno secco e sdrucciolo. Un’ultima breve ma noiosa pietraia ci appieda per poi tornare il sentiero perfetto. Al bivio per il Bivacco Ravelli mi sono aviolanciato su Alpe Forclaz ma è meglio prendere il bivio successivo se non volete ingaggiarvi su brevi ma iper tecnici decine di metri dove qualche passetto a piedi è consigliabile se non obbligatorio. Appena dopo il tecnicismo torna a livelli umani (diversi scoli acqua) e siamo pronti per il gran finale appena dopo l’Alpe (prendere a sinistra sulla poderale). Trattasi di sentiero fantasticamente tenuto, tracciato e divertente. 400 m di libidine tra larici secolari (più di 500 anni), tornantismo, qualche ostacolo messo ad hoc e pugnette varie. Atterrati su forestale sopra Arolla è obbbligo risalire leggermente appena dopo il torrente Forclaz per finalissimo da fiaba. Più semplice ma sempre guidato su continue e ampie svolte di origine valdostana DOC. Top !
Classica salita a pedale con breve spintage / portage fino al Rifugio Bezzi 2250 m, il cuore della Valgrisa. "Di solito" si arriva qui da monte in discesa dalla Becca della Traversiere belli brasati mentre oggi le gambe si sono appena scaldate quindi i quasi 400 m per raggiungere il plateau superiore di Vaudet sono una semplice formalità ed anche tutto l’altipiano fin sotto il Colle Bassac è completamente pedalabile con pertichette scialpinistiche per ingannare la comunque modesta pendenza. Pedalare a queste quote in ambiente spaziale è sempre una bella emozione. Il Colle è oramai un amico di lunga data e senza problemi siamo ai 3150 m in Portage su traccia non sempre evidentissima. Scendiamo un centello lato Rhemes e ritakkiamo zü di brutto brutto. Blocchi e sfasciumi ovunque, niente sentiero per le prossime 2-3 ore, solo sporadici ma non obbligatori ometti. Si viaggia a vista cercando gli sfasciumi più amichevoli che troviamo con alterna fortuna come verso i 3050-3100 m dove addirittura diamo qualche colpo di pedale marziano. Per il resto è meraviglioso Portage incondizionato. Laghi glaciali, non pensavo quello chiamato di Truc Blanc fosse cosi esteso, ghiacciai e nevai a vista ovunque. Il Paradiso del Disagio è qui ! Passiamo via in diagonale roccioni montonati tra un nevaio e l’altro e siamo già in vista dell’anticima. Il fondo è ora diventato fantasticamente lunare fatto di micro sfasciumi quasi sabbiosi. Marooo ! Micro laghetto turchese da fusione glaciale e ci siamo. Vetta ! Solitudine assoluta e panorami inenarrabili a 360. Lato Rhemes impressionante. Lasciatemi qui … almeno 1h dai :-)
Discesa ON: in sella dalla Croce ci si destreggia amabilmente su del diversamente flow, poi pezzetto di nevaio ben ciclabile e via di surfing irrealmente bello ma troppo breve. In un attimo siamo già al colle del Truc Blanc e rientriamo lato Valgrisa. Le difficoltà aumentano man mano che si scende ma si riesce a stare in sella ancora qualche decina di metri di dislivello. Raggiunti i resti del ghiacciaio di St Martin la ciclabilità si interrompe bruscamente. 150 m di Deportage delicato e franoso, valutare bene dove mettere i piedi, e siamo di nuovo sulla luna. Molto semplice ciclisticamente ma spettacolare come fondo e ambiente. Maroo ! Senza percorso obbligato raggiungiamo il bel lago di St Martin dove ritroviamo anche il sentiero, perfetto e molto evidente. Trulli trulli siamo a 2600 m dove una palina esplicativa recita: merenderos line tutta discesa divertente per la via di salita a sx o Disagio panoramico a dx. Ovviamente si prende a destra risalendo subito 50 m. Il successivo km è magnifico su balcone perfetto a sbalzo sulla valle e sentiero ineccepibile e divertente. Dopodiché cominciano le montagne russe. Continui e brevi su e giù (ben tecnici) o ostacoli vari lungo il sentiero sono sfiancanti e portano via parecchio tempo. Il Colle della Becca Refreita 2610 m si fa sudare non poco (c’è pure perdita di quota per guadare torrente con ponticello riposizionato a valle). Dal colletto ricordi di disagio morenico riaffiorano Bivacco Ravelli prima di tuffarci su tornantini apparentemente perfetti ma in realtà serratissimi, difficilissimi e scivolosissimi oggi per terreno secco e sdrucciolo. Un’ultima breve ma noiosa pietraia ci appieda per poi tornare il sentiero perfetto. Al bivio per il Bivacco Ravelli mi sono aviolanciato su Alpe Forclaz ma è meglio prendere il bivio successivo se non volete ingaggiarvi su brevi ma iper tecnici decine di metri dove qualche passetto a piedi è consigliabile se non obbligatorio. Appena dopo il tecnicismo torna a livelli umani (diversi scoli acqua) e siamo pronti per il gran finale appena dopo l’Alpe (prendere a sinistra sulla poderale). Trattasi di sentiero fantasticamente tenuto, tracciato e divertente. 400 m di libidine tra larici secolari (più di 500 anni), tornantismo, qualche ostacolo messo ad hoc e pugnette varie. Atterrati su forestale sopra Arolla è obbbligo risalire leggermente appena dopo il torrente Forclaz per finalissimo da fiaba. Più semplice ma sempre guidato su continue e ampie svolte di origine valdostana DOC. Top !
In conclusione: itinerario di vero Cicloalpinismo d’alta quota solo per amanti del Ciclodisagio alla ricerca non necessariamente di discesoni preconfezionati ma al contrario di avventure d’aria sottile rigeneranti.
Stay Wild
#JAGTeam
#ciclodisagio
Distanza: 28 km
Dislivello: 2200 m
Tempo: 8 h
Difficoltà tecnica: Difficile
Condizione fisica: Duro
Traccia Gps: Truc Blanc