sabato 28 agosto 2021

Truc Blanc 3400 m

Itinerario di Cicloalpinismo molto impegnativo, esposizione e discese anche fuori sentiero nella parte alta.

Truc Blanc 3405 m, nuovo Paradiso del Disagio.

Start da Surier 1780 m ultima frazione della Valgrisenche, ampi parcheggi e acqua.
Classica salita a pedale con breve spintage / portage fino al Rifugio Bezzi 2250 m, il cuore della Valgrisa. "Di solito" si arriva qui da monte in discesa dalla Becca della Traversiere belli brasati mentre oggi le gambe si sono appena scaldate quindi i quasi 400 m per raggiungere il plateau superiore di Vaudet sono una semplice formalità ed anche tutto l’altipiano fin sotto il Colle Bassac è completamente pedalabile con pertichette scialpinistiche per ingannare la comunque modesta pendenza. Pedalare a queste quote in ambiente spaziale è sempre una bella emozione. Il Colle è oramai un amico di lunga data e senza problemi siamo ai 3150 m in Portage su traccia non sempre evidentissima. Scendiamo un centello lato Rhemes e ritakkiamo zü di brutto brutto. Blocchi e sfasciumi ovunque, niente sentiero per le prossime 2-3 ore, solo sporadici ma non obbligatori ometti. Si viaggia a vista cercando gli sfasciumi più amichevoli che troviamo con alterna fortuna come verso i 3050-3100 m dove addirittura diamo qualche colpo di pedale marziano. Per il resto è meraviglioso Portage incondizionato. Laghi glaciali, non pensavo quello chiamato di Truc Blanc fosse cosi esteso, ghiacciai e nevai a vista ovunque. Il Paradiso del Disagio è qui ! Passiamo via in diagonale roccioni montonati tra un nevaio e l’altro e siamo già in vista dell’anticima. Il fondo è ora diventato fantasticamente lunare fatto di micro sfasciumi quasi sabbiosi. Marooo ! Micro laghetto turchese da fusione glaciale e ci siamo. Vetta ! Solitudine assoluta e panorami inenarrabili a 360. Lato Rhemes impressionante. Lasciatemi qui … almeno 1h dai :-)

Discesa ON: in sella dalla Croce ci si destreggia amabilmente su del diversamente flow, poi pezzetto di nevaio ben ciclabile e via di surfing irrealmente bello ma troppo breve. In un attimo siamo già al colle del Truc Blanc e rientriamo lato Valgrisa. Le difficoltà aumentano man mano che si scende ma si riesce a stare in sella ancora qualche decina di metri di dislivello. Raggiunti i resti del ghiacciaio di St Martin la ciclabilità si interrompe bruscamente. 150 m di Deportage delicato e franoso, valutare bene dove mettere i piedi, e siamo di nuovo sulla luna. Molto semplice ciclisticamente ma spettacolare come fondo e ambiente. Maroo ! Senza percorso obbligato raggiungiamo il bel lago di St Martin dove ritroviamo anche il sentiero, perfetto e molto evidente. Trulli trulli siamo a 2600 m dove una palina esplicativa recita: merenderos line tutta discesa divertente per la via di salita a sx o Disagio panoramico a dx. Ovviamente si prende a destra risalendo subito 50 m. Il successivo km è magnifico su balcone perfetto a sbalzo sulla valle e sentiero ineccepibile e divertente. Dopodiché cominciano le montagne russe. Continui e brevi su e giù (ben tecnici) o ostacoli vari lungo il sentiero sono sfiancanti e portano via parecchio tempo. Il Colle della Becca Refreita 2610 m si fa sudare non poco (c’è pure perdita di quota per guadare torrente con ponticello riposizionato a valle). Dal colletto ricordi di disagio morenico riaffiorano Bivacco Ravelli prima di tuffarci su tornantini apparentemente perfetti ma in realtà serratissimi, difficilissimi e scivolosissimi oggi per terreno secco e sdrucciolo. Un’ultima breve ma noiosa pietraia ci appieda per poi tornare il sentiero perfetto. Al bivio per il Bivacco Ravelli mi sono aviolanciato su Alpe Forclaz ma è meglio prendere il bivio successivo se non volete ingaggiarvi su brevi ma iper tecnici decine di metri dove qualche passetto a piedi è consigliabile se non obbligatorio. Appena dopo il tecnicismo torna a livelli umani (diversi scoli acqua) e siamo pronti per il gran finale appena dopo l’Alpe (prendere a sinistra sulla poderale). Trattasi di sentiero fantasticamente tenuto, tracciato e divertente. 400 m di libidine tra larici secolari (più di 500 anni), tornantismo, qualche ostacolo messo ad hoc e pugnette varie. Atterrati su forestale sopra Arolla è obbbligo risalire leggermente appena dopo il torrente Forclaz per finalissimo da fiaba. Più semplice ma sempre guidato su continue e ampie svolte di origine valdostana DOC. Top !

In conclusione: itinerario di vero Cicloalpinismo d’alta quota solo per amanti del Ciclodisagio alla ricerca non necessariamente di discesoni preconfezionati ma al contrario di avventure d’aria sottile rigeneranti.

Stay Wild

#JAGTeam
#ciclodisagio

Distanza: 28 km
Dislivello: 2200 m
Tempo: 8 h
Difficoltà tecnica: Difficile
Condizione fisica: Duro

Traccia Gps: Truc Blanc












sabato 21 agosto 2021

Punta Tersiva 3513 m

Itinerario di Cicloalpinismo molto impegnativo nella parte alta.

Punta Tersiva 3513 m, terza massima elevazione rotolabile in Vda dopo Gobba di Rollin 3889 m e Punta Rossa della Grivola 3630 m, già ben nota nel circolo dei Disagiati viene qui proposta con partenza dalla Valle Centrale per evitare l'inferno dei motorini lato Cogne. Grazie ad allineamento cosmico familiare ho un pomeriggio e una mattina liberi quindi utilizzo la formula Merenderos con pernotto in Bivacco. Per evitare sorprese scelgo la configurazione Alpine Packing con tenda al seguito ma bici fattona rigida ultra light.

Start da Druges 1600 m abituale partenza per tutte le gite Disagiate della zona. Normale e ottima amministrazione fino al colle di St Marcel 2906 m con pedale fino a 2360 m. Puntuale al colle vento gelido come sempre. Bella deviazione quasi tutta in sella fino al primo bellissimo lago di Lussert 2720 m e altrettanto bella discesa fino al nuovo rifugio Grauson e poi poco più sotto 2400 m per andare a prendere il sentiero 8 che scende dal super inflazionato Invergneux. Come già fatto qui Tersiva XXL risaliamo il sentiero per quello che è secondo me il vero senso di percorrenza. Ai ruderi Ervelleires 2520 m ci togliamo dal traffico dei discesisti anche se oramai sono già tutti allo Spritz e con facili spintarelle e ottimo pedale raggiungiamo il Bivacco Muggia-Glarey 2850 m (10 posti con coperte, no luce, no gas, acqua dal torrente poco sotto). Casualmente incontro anche gli amici del forum Caoos & C anche loro diretti alla Punta. Notte comoda e "rumorosa". Ore 7 si riparte dopo aver lasciato comodamente i pesi inutili al Bivacco. Si pedala brevemente fin sotto i resti del ghiacciaio del Tessonet e poi si Taka Zü belli ripidi per 600 m di Portage sempre su traccia senza toccare neve e senza passaggi di arrampicata. Al colle della Tersiva 3310 m vento patagonico e freddo invernale. Mani a perdere. 3513 m Cima ! Giornata non perfetta ma buona visibilità per godere del panorama faraonico sulla qualunque. Foto social e Zo de lè. Buona partenza con i gommoni da 4.6 che aiutano sul ripidismo esposto poi discontinuo con brevi appiedamenti soprattutto a metà prima del colle e poi sotto il colle stesso. Fa parte del gioco e non c'è da lamentarsi anche perchè le distanza sono veramente ridotte essendo la Pinna molto verticale. In un attimo siamo al livello del ghiacciaio e si torna stabilmente in sella fino al Bivacco per recupero attrezzatura. Restante discesa facile e piacevole su sentiero perfetto. Rientro nel Vallone di St Marcel per la via di andata su comodo e sempre liscio sentiero a tratti perfino pedalabile (1h da Rifugio). Al Colle prove tecniche di galleria del vento e zo de lè 2 come già sperimentato qui Punta Laval. Mi piace un sacco questo vallone. Al Plan Rue 2100 sentiero balcone con centello di risalita. Sempre bello ma oramai le condizioni sono al limite con diversi punti chiusi dalla vegetazione. Conviene stare alti verso il Croquet su sentiero parallelo. Ultima discesa sulle Miniere e belli contenti chiudiamo la mini avventura da 24h.

In conclusione: cima irrinunciabile per Disagio di qualità. Alternative alla transvalliva sono a/r da Gimillan per minimizzare D+ oppure da Colle Invergneux per anello (possibilmente orario per aumentare il Disagio e rendere discese più interessanti lungo l'AV).

Stay Wild

#JAGTeam
#ciclodisagio

Distanza: 44 km
Dislivello: 3100 m
Tempo: 1 gg con bivacco
Difficoltà tecnica: Difficile
Condizione fisica: Duro

Traccia Gps: Tersiva











mercoledì 11 agosto 2021

Valvaraita Ubaye Maira Tour 3gg

Itinerario di Ciclodisagio++ che riposiziona completamente l'asticella del Disagio verso l'alto. 3 giorni di avventuara estrema in quasi completa autosufficienza tra cime over 3300, tramonti infuocati e notti tempestose. Traccia ideata da amico Maurizio rinominato Lodi Machine.

Dopo notte tranquilla nel furgone partenza prestina da Chiesa 1470 m bella frazione in Valvaraita CN. Scegliamo lo "Stile Alpino" con equipaggiamento al minimo e cercando di dividere quel poco che è possibile di ricambi e attrezzi per le bici. Lo zaino ciònostante passa i 10 kg. Le previsioni meteo sono ottime con solo incognita vento. Carico carboidrati e Via !

Con del bel 700 m a pedale sterrato ci portiamo alla Punta del Cavallo 2290 m con affaccio sul lago di Castello e Monviso 3841 m. Uno delle pochissime salite della tre giorni interamente ciclabili. Qualche spintarella e ancora buon pedalage fin sopra i ruderi della caserma Vallo Alpino 2400 m. Pertichette a spinta su pratone e attacchiamo il Passo del Ciat, subito rinominato Passo dei Ciaparatt, in Portage Asburgico. 150 m ben attrezzati con corde fisse e un paio di punti stretti dove passarci le bici ma essendo in 2 passiamo via senza problemi sbucando sul Pietralunga 2731 m. Applausi. Bella vista e amichevole traverso sul Colle Bondormir 2650 m tra una dronata e l'altra. Zo de lè. Ottimo sentiero su sfasciumi e poi via via più tecnico e rude fino al congiungimento con U15 nel fondovalle, si fa per dire, quota 2000 m. Bene a parte le pastiglie nuove e la frenata anteriore nulla :-( Cambio assetto e via di spinta / porta / suda fino al Colle del Rastel 2372 m. Barretta contemplativa e via di altro simil traverso discesistico a balcone sulla Varaita di Chianale fino a 2200 m. Gioco il Jolly di giornata su roccione maldestro. Finalmente ritroviamo acqua ma visto il merdume agrosilvopastorale diffuso la filtriamo per sicurezza. Il Pastore del lago di Torrette cerca di farci desistere in una lingua sconosciuta mandandoci a kulofan verso valle ma che vuoi che sia ? Il Colle Tour Real 2841 m è solo 600 m verticalmente faticosi sopra le nostre teste. Bella Copada di Portage ma vallone deserto e molto bello prima su sentiero poi faticosamente a vista. Sopra i ruderi della caserma qualche passo di arrampicata da fare con attenzione prima di godere di una vista da cartolina su distesa di laghi Cavalle, Nero, Blue .... nu burdell ! La giornata è bella ma vento comincia ad alzarsi, il pomeriggio avanza ed abbiamo ancora molta strada da fare. Zo de lè ! Almeno 100-150 m di Deportage poi torniamo in sella fino a costeggiare i magnifici laghi. Duecentello spinta / porta per il Colle del Longet 2649 m e poi ancora laghi laghetti lagozzi Bes. Trop Bel. Entriamo in Ubaye e ne risaliamo con simbolico pedale le sorgenti del fiume. Qualche preoccupazione per i cani da protezione gregge ma anche i Maremmani hanno avuto compassione di due disperati e ci lasciano passare senza problemi. Cambiamo ambiente ed entriamo in un mare di sfasciumi, morene, blocchi, sali scendi, salta, zompetta. La via per il Colle Salza 3200 m non sembra evidente ma soprattutto irraggiungibile. Spegnere il cervello e alimentarsi solo della bellezza dei luoghi, inospitali ma familiari. Sotto il Colle qualche metro in similpiano ridanno ossigeno e speranza. Ci siamo quasi .... quasi ho detto. Manca ancora lo svalico sulla cresta che sappiamo essere delicato. E così è in effetti. Aereo e stretto ma passandoci ancora le bici vicendevolmente non abbiamo problemi. Eccola finalmente ! Cima del Monte Salza 3326 m. Probabilmente il simbolo di questa avventura. Uno scoglio apparentemente inappropriato per le bici da montagna. Sono quasi le 21, il rosso del tramonto ci regala una Golden Hour con luce meravigliosa ed epica. Scattiamo foto a raffica come veri iutuBBers. Troppo vento per il Drone. Marooo ! Non c'è tempo, protezioni e via verso il Bivacco Boerio. Confidiamo negli amici di Cicloalpinismo e diamo fiducia al fondo sabbioso. Una surfata epica impossibile da descrivere. Si scende bene nonostante l'apparente baratro. Boiafauss ! Attoniti e galvanizzati arriviamo al Bivacco oramai al buio. Festeggiamo la giornata da 14 ore con Turtelin, Noodles e un pezzo di formaggio e via a nanna al calduccio. Fuori si scatena l'inferno con vento fortissimo per tutta la notte che ci impedisce di dormire con continuità ma almeno siamo al coperto. Sembrava dovessimo decollare da un momento all'altro.

Giorno 2. Colazione di the caldo e Portage e in un attimo siamo ancora a 3300. 3340 m Cima Mongioia. Marooo che doppietta ! Ci aspetta ora lunghissima discesa fino ai 1600 metri tutti francesi. Scogli sponsorizzati Maxxis sul Mongioia (qualche discontinuità e una disarrampicata passandosi le bici) poi sfasciumi amichevoli, alternanza di relax, qualche passaggio più tecnico e ancora lungofiume su e giù bellissimo con traversi e tornanti. Ambiente #chetelodicoaffare meraviglioso che meriterebbe soste ad ogni metro. Si risale finalmente a pedale. Prossima tappa Fouillouse 1900 m. Caldo boia. Breve lusso di Charchuterie e via ancora. Prima troppo ripido ma poi sentiero faticosamente pedalabile fino al Rifugio Chambeyron 2600 m a lato del lago Premier con lungo finale a balcone. IncrediBBBile ! Una delle più belle salite in assoluto. Qui 2 altre bici si vedono in discesa dal colle Gippera. Sono le 16, lascio cautelativamente la Pointe d'Aval 3325 m al socio che torna rapidissimamente con un sorriso Durbans narrando di Valchirie nude sulla Cima :-) In realtà il proseguo è relativamente semplice con alternanza di spinte, pedale, laghi, sfasciumi leggeri .... Lago Lungo, Nero, 9 colori .... ma quanti sono ? Colle Gippera 2948 m. Torniamo in Patria festeggiando con altra cima. Questa volta Tete de la Frema 3151 m. Panorama drammatico con nuvoloni neri. Vento forte, freddo pungente e ora tarda ma super discesa a elica a tratti ben esposta fino al passo ma poi più semplice. Marooo ! Bivacco Barenghi 2815 m a lato Lago Vallonasso esaurito. Ci accampiamo per la notte all'addiaccio non prima di una ottima cena di Noodles al curry e formaggio francese. Al caldo del sacco a pelo si sta benissimo, serata stellata troppo bella per dormire. Le previsioni di amioCuggino sono farlocche e alle 11 cominciano lampi e a breve tempesta di grandine e pioggia. Troviamo riparo di fortuna di 10 cm quadri aspettando che passi e torniamo a dormire belli freschi e umidi. Vento fortissimo, il riparo di pietre non basta. Alle 0530 il Caporale istruttore chiama adunata per la reazione ginnica. Giù dalle brande. Scendere a valle e tagliare il terzo giorno non se ne parla. The caldo e biscotti e via. Bella discesina su sentiero Icardi poi continui su e giù e pedalino (poco). Luoghi meravigliosamente selvaggi, l'ho già detto ? Risaliamo al colle Portiola 2899 m passando unico nevaio dei 3 giorni proprio sotto il Sautron. Si potrà fare ? Fortunatamente Lodi Machine si astiene dal provarlo. Fiuuu ... scampata. Il lato discesa è molto scosceso e ripido ma in realtà sorprendentemente ciclabile per la maggior parte così rapidamente completiamo il semigiro del Sautron per risalire al Colle omonimo 2687 m a spinta. Ma perchè le paline sono in metri lineari anziché in tempo ? Boh misteri francesi. Bell'affaccio sulla Madrepatria ma dopo barretta doping si sale ancora in spingi / porta fino al Monte Viraysse 2838 m. Marooo ! Discesa in cresta hyper spettacolare e panoramicissima sul lago Reculaye con mega traversone irreale. Pochi metri da fare per prudenza a piedi essendo ripidi e scarliga biker. Si potrebbe continuare in cresta anziché costeggiare il lago ma il tempo stringe quindi Colle delle Munie 2542 m e foto social al cimotto appena sopra giusto per non sbagliare. Ci si tuffa ora su buon sentiero S13 veloce e spettacolare fino alla vista del lago Apsoi e dell'incredibile Vallonasso altro Top tour del disagio da segnare in agenda. Da qui fino alle sorgenti del Maira non saprei più che aggettivi usare. Un vallone fantastico con colori accecanti del lago Visaia sotto i nostri piedi. Il sentiero è dolomitico molto smosso e rolling stones. C'è da sudare mica male soprattutto per un orso valdostano abituato allo scoglio fisso. Qualche bel tratto flow fa rifiatare prima dell'ultima picchiata su Saletto dove qualche jolly conviene tenerlo pronto. Atterriamo ai 1500 m tuffandoci finalmente nella prima fontana. Carico carboidrati e 2 kg acqua e via ancora. Caldazza opprimente. Traverso Occitano lungo e da fare con attenzione per esposizione sbucando a Lausetto già risudati marci. Pedale lungo e solo in parte ombreggiato fino a Grange Verzio sup 2100 m. Siamo già nel tardo pomeriggio. Ci sono ancora quasi 1000 m di spingi / porta per il Chersogno 3026 m. Testa ... ci vuole testa. Passo himalayano, visioni mistiche, power save on. Ultime 2 barrette. Per passare il tempo comincio a contare i passi ed alternarli a brevissime pause da 3 respiri. 30 passi.... 3 respiri .... 30 passi .... 3 respiri. Marooo ! Lodi Machine prende un buon vantaggio e riesce a fare la cima. Io mi fermo al passo 100 m sotto, tempo scaduto. Peccato. Sono le 19 abbiamo più di 1500 m di discesa da fare prima del buio e come sappiamo sempre la discesa non è mai tutta discesa. Zo de lè. Prime curve impegnative poi quasi un centello di Deportage essendo il sentiero mezzo franato. Zero umanoidi. Ambiente grandioso. Il lato N del Chersogno imponente. Sentiero bellissimo e scorrevole fortunatamente ma con vari su e giù e scogli a punta in agguato. Breve risalita fino al Bivacco Bonfante (pieno). Dobbiamo aggirare il M. Camoscere e il Pelvo d'Elva dentro e fuori continui valloncelli. Concentrazione al massimo. Stai leggero e concentrato. San Maxxis ora pro nobis. Ore 20.30 e siamo finalmente al Colle della Bicocca 2285 m per ultimissima picchiata nel bosco. Le frontali che abbiamo non sono adatte per una notturna quindi giù ancora allegri ma non troppo prima che il buio cali definitivamente. Il freno posteriore mi abbandona a singhiozzo. Faccio l'ultima telefonata a casa e gioco ultimissimo Jolly per evitare cappottone da 360. Sentiero bello, facile ma non facilissimo e un pò scavato. Moquette Imperiale non pervenuta. Un filo stanchini come disse Forrest Gump. Ore 21.00 le campane di Chiesa rintoccano ma sono per le nostre orecchie a festa. Siamo alle macchine in perfetto orario sfruttando gli ultimissimi bagliori della giornata. Marooo che scarlingata !

In sintesi: avventura d'alta montagna fatta di estrema fatica, tantissimo Portage pochissimo sonno ma anche di amicizia e condivisione. 3 giorni sono veramente tirati e per chiudere il giro occorrono concentrazione e determinazione.

Stay Wild

#JAGTeam
#ciclodisagio

Distanza: 112 km
Dislivello: 7600 m
Tempo: 3 gg con bivacco
Difficoltà tecnica: Difficile
Condizione fisica: Duro

Traccia Gps: Valvaraita Ubaye Maira Tour 3gg


























sabato 7 agosto 2021

M. Pancherot 2614 m Express

Itinerario di Cicloalpinismo nella breve e difficile parte alta, ottimo AM il restante percorso.

Quota modesta ma Panorama da urlo, già inserito nella classica Balconata ma vale la pena menzionare anche la versione Express lungo la direttissima.

Start da poco sopra funivie Valtournenche loc. Crepin 1550 m.
Tranquilla salita fino alla strada agricola delle Gallerie 1750 m e poi direttissima fino ai 2150 m. Pedale 100% ma c'è da sputare l'anima per pendenze veramente ascensoristiche (questa salita l'avevo già inserita qui Rifugio-perucca-vuillermoz ma credo che il sentiero alla fine della strada non esista più). Da qui fino in cima Spintage / Portage a seconda dei gusti sessuali. 500 m scarsi. Uno dei migliori View Point della Valle. Topperia !

Discesa ON: qualche discontinuità e breve risalitina a spalla ma nel complesso quasi tutta ciclabile con alcuni passaggi possibili ma rischiosi per esposizione notevole. Attenzione massima. Dalla Finestra di Cignana tutto ottimamente noto. Sempre un bel sentiero con vista costante sul Re. Ripresa la ciclabile torniamo a Liortere per piacevole conclusione lungo i tagli della strada di salita. Raramente si percorrono perché di solito si prosegue fino a Promoron ma è una bella e tecnica conclusione che non delude.

In sintesi: anche in poche ore e con poco dislivello ci si può' divertire ed allenare in luoghi frequentati ma meravigliosi.

Stay Wild

#JAGTeam
#ciclodisagio

Distanza: 15 km
Dislivello: 1100 m
Tempo: 3.5 h
Difficoltà tecnica: Difficile
Condizione fisica: Medio
Traccia gps: Pancherot Express




lunedì 2 agosto 2021

Roisetta 3334 m Freeride Edition

Itinerario di Cicloalpinismo con discesa in parte fuori sentiero.

Oramai super Classica del Disagio da ripetere ogni anno per visioni catartiche a km0.
Quest'anno proviamo a ricalcare la discesa scialpinistica.

Start dalla capitale e salita identica a questa Roisetta con solo piccola deviazione tattica su traccia di sentiero carina a quota 2370 m per tagliare diretti su Champ Tsec.
Panorama sempre al Top della VdA nonostante la giornata non perfetta.

Discesa ON: fino a 3000 m ricalchiamo ancora il giro classico su sfasciumi finissimi e godibilissimi oggi con grip totale. Veloce ed esaltante. Sul plateau anziché scartavetrarci giù nella valletta del sentiero tiriamo dritto. Pochi passi a piedi su pietraia ma poi ancora tutto perfetto e ciclabilissimo. Ambiente strepitoso forse ancora più bello della versione invernale proprio ai piedi del Grand Tournalin 3379 m. Laghetto effimero turchese e breve morena ciclabile con attenzione completano il quadro idilliaco. La brevissima discesa dalla morena incute qualche timore ma in realtà è fattibile anche lei con solo qualche passetto cautelativo. Pratoni e ripidoni completano troppo velocemente la sezione "scialpinistica" fino al congiungimento all'ottimo sentiero che scende dal Petit Tournalin a quota 2650 m. Solito impegnativo traverso fino a 2250 m e questa volta anziché scendere a Cheneil ritacchiamo Zü ancora a spinta / porta fino al Fontanafredda 2510 m. Concludiamo la gita nel meraviglioso Vallone di Chamois abbandonando l'AV per il colle di Nana a quota 2600 m.

In sintesi: cima irrinunciabile, quota da bombola ossigeno, discese complete e divertenti. Scegliete la vostra versione tra il Classico, l'Anello o il Wild di oggi ma non lasciatevela sfuggire.
Tutto mappato nella Bibbia del Disagio.

Stay Wild

#JAGTeam
#ciclodisagio

Distanza: 36 km
Dislivello: 2300 m
Tempo: 9 h
Difficoltà tecnica: Difficile
Condizione fisica: Duro
Traccia gps: Roisetta 3334 Free