sabato 29 settembre 2018

Tor de Menouve 2797 m

Raid intervallivo alla scoperta di poco frequentati valloni e divertenti discese.

Day1:
Start dalla piccola frazione Palais Inferiore 1400 m (St Oyen) con comodo parcheggio con acqua.
2 brevi tagli assassini x evitare il più possibile l’asfalto e da Prailles entriamo nel vallone di Menouve su poderale.
Scendiamo al torrente e risaliamo sul versante opposto su pettinatissimo ST interamente pedalabile con spirito di abnegazione nel primo tratto.
Relax totale sul lunghissimo Ru de Menouve 1750 m per circunnavigare le pendici del Monte Saron.
Ancora poderale pedalante fino ai 2050 m di Arp du Praz dove il fiabesco ST a lato del Ru ci fa entrare dalla porta nobile nella conca di By.
In lontanza epiche scarlingate riaffiorano alla mente:
Col de Brison 2480 m
M.Avril 3347 m
Tete Blanche de By 3413 m

Abbandonato a malincuore il Ru ci arrampichiamo x rattoni fino all’ottimo rifugio Champillon 2420 m, birretta per i vegani e polenta taragna per i ciuccianebbia … taaacc
300 m di Breve Spintage ® e arriviamo a pedale al mitico colle Champillon 2708 m
Panorama bifronte notevole.

Discesa ON
Quando si parla di AV1 difficilmente si rimane delusi. Ampi tornanti goduriosi e praterie alpine fino a 2300 m, traversone più delicato ma comunque quasi interamente ciclabile (occhio a non tornare alla macchina troppo rapidamente in un paio di punti) e poi ancora ST giustamente teNNico fino ai 1800 m del fondovalle.
Beddu beddu !
Cambio assetto e torniamo a pedalare in salita su lato opposo della Comba passando da Menovy 1900 e Tracaoudette 2130 m (i più arditi possono tagliare per Arvus e salire nella Comba di Molline direttamente in Portage Asburgico ®) fino ai quasi 2300 m di Tza de Menovy dove traversiamo comodamente fino alla morena che ci conduce al Bivacco Molline 2415 m
http://www.lovevda.it/it/banca-dati/7/bivacchi/etroubles/bivacco-molline/2471
Albergo extra lusso dotato di tutto l’occorrente …. beh non tutto tutto … quella la dovete portare da casa :-)

Day2:
Ritorniamo sui nostri passi con bella discesina morenica e ritraversiamo con discreta ciclabilità fino a ricongiungersi con la poderale, previa spintarella.
Pedale fino a 2450 (una curiosità sono i resti del traforo fantasma mai completato nel 1800: https://it.wikipedia.org/wiki/Traforo_del_Menouve ) e poi facile Spintage fino a 2630 m dove un chiaro cartello indica la via per il colle di Menouve: Chiken line a dx e Bigul line a sx.
Ovviamente prendiamo a sx dove un bel PSP (Portage Spintage Portage o Porconage a seconda dei vocabolari) breve ma intenso ci scodella sulla ampia linea di cresta italo-suiSSera (colle sud).
2 pedalate di nr, una cengia esposta non facilissima da fare con il cane e siamo al Bec Noir 2797 m.
Panorama ultra top sul Bianco e sul GS Bernardo solo leggermente rovinato dai resti della vecchia ovovia suiSSera poco sotto.
30 m di Deportage e dal colle torniamo in sella su serpentone ben tracciato (2 tornanti off limits). Praterie banalotte ma piacevoli e torniamo a Tza Neuva dove perdiamo tra le torte di vacca la traccia per riguadagnarla piacevolmente poco sotto.
Da Tracoudette 2130 m fino alla cima del Paglietta 2476 m è un Breve Spintage ® multitraccia. Bel cimotto scialpinistico questo Paglietta con bella vista a 360. Fine delle fatiche.
Rimane solo il premio di giornata con 1000 m di lussuriosa discesa nella Comba di Barasson. Ottimo sentierino fino al colletto, set di tornanti teNNici ed impegnativi fino all’alpe Pailletta, praterie alpine, serpentone a chiocciola
bello e mai estremo, diagonalone tutto da guidare, ST in leggera discesa lungo il torrente facile e divertente e siamo ai 1900 m di Barasson. 2 spanne di ST, breve stradina e da Morqinaz è depravazione totale.
Sentiero a chiocciola virtuale, hyper flow senza 1 sasso che sia 1. LiSSSSSiooo !
Breve trasferimento su asfalto in leggera salita e siamo alle auto.

Itinerario dunque ultraconsigliato da fare in 1,5 gg per goderselo al meglio.

Stay Wild

#JAGTeam
#ciclodisagio

Distanza: 49 km
Dislivello: 3000 m
Tempo: 1,5 gg
Difficoltà tecnica: Medio
Condizione fisica: Medio
Traccia gps: Tor Menouve



Colle Champillon 2708 m
Tornantismo al Bec Noir
Tranquilli è solo simbolico il pedale
Astenersi commenti please

PdM1


PdM2

PdM3
Grand Hotel Molline 2415 m


E vabbuoh

Pointers


Breve Spintage

Zo de le
Crestina dal Molline

Aspiranti fotografi

The King of Posing

Il più bel Ru della VdA?

Colori autunnali in quota

Mont Gele

Monte Paglietta 2476 m


sabato 22 settembre 2018

Alta Luce / Hochlicht 3185 m

Itinerario di Cicloalpinismo impegnativo con discese tecniche ed esposte.

Alta Luce o Hochlicht, visto che siamo in una valle Valser, ennesima cima escursionistica ben frequentata dai trekkers ma stranamente non molto dalle Mtb :-) chissà come mai.

Start da parcheggio gigante di Staffal, quasi subito rampe ascensoristiche e in un attimo siamo al Gabiet. Ancora un po' di pedale e arriviamo appena sotto, 2520 m, il rifugio Oreste Hutte già collaudato qui Walser Tour
Non resta che un bel PSP (Portage Spintage Portage) di 700 m passando dal colle Salza 2882 m e siamo pronti a suonare la campana della vetta.
Panorama epico verso N-NE, sul ghiacciaio del Lys e su tutte le mitiche cime del Rosa (dalla Punta Perazzi ai Lyskam, alla Piramide Vincent fino alla Giordani) verso W in lontananza tutti gli altri Giganti Gran Combin, Bianco, Grivola, Gran Paradiso ... fino al Monviso ! Da non perdere.

Discesa ON
Se avete ben memorizzato la salita e la ripercorrete fedelmente la prima pietraia passa via senza problemi. Si perde quota allegramente tra un bel tornantino e un roccione fino a quota 2950 m circa dove siamo appiedati (conviene fare il giro largo su 6A e traversino verso il colle ndr) quasi sempre fin sotto il colle Salza (estremamente scivoloso, ocio). Persi questi 150 m circa torniamo in sella e ci godiamo un vallone meravigliosamente selvaggio circondato da montagne aspre ed imponenti.
Sul pianoro di quota 2700 m caricate bene le pile perchè da qui in avanti è solo R'n'R. Più si scende più il sentiero diventa faticosamente tecnico e lento. Parecchi passi a piedi quà e là allungano ulteriormente i tempi ma almeno fanno tirare il fiato. Veramente tosto.
Gli ultimi centelli diventano un filo più scorrevoli ma sempre molto esigenti.
Paradossalmente il ST finale è lissssio e ci scodella centrifugati all'auto.

In conclusione itinerario da dislivello contenuto ma molto esigente con l'ambiente come punto di forza ma anche, per gli amanti del genere trialistico, un bella e faticosa discesa.

Stay Wild

#JAGTeam
#ciclodisagio

Distanza: 17 km
Dislivello: 1400 m
Tempo: 6 h
Difficoltà tecnica: Molto Difficile
Condizione fisica: Duro
Traccia gps: Alta Luce


Per i panorami bisogna accontentarsi

Limunin in alta quota

ocio che si scarliga ...

martedì 4 settembre 2018

Corno Cieco / Blinnenhorn 3374 m

tinerario di Cicloalpinismo impegnativo con discese tecniche ed esposte.

Il Corno Cieco, o forse più esotico chiamarlo Blinnehorn, è una montagna simbolo dell'escursionismo in Val Formazza. CON la bici induce cecità permanente x autoerotismo (da cui il nome).

Start da Riale 1750 con ampio parcheggio.
Riscaldamento con il classico giro del Gries, ben noto oramai da parecchi anni:
https://itinerari.mtb-mag.com/tours/view/1014
Dal Passo del Corno 2525 m la nostra meta sembra irraggiungibile e lontanissima, proprio in cima al ghiacciaio del Gries.
Atterrati belli caldi e barzotti a quota 2100 e schizzi cambiamo assetto e con un Breve Spintage ® su sentiero autostradale guadagnamo il Rifugio Città di Busto 2482 m (brevissimo pedale). Se avete tempo potete fare anche una partitella a calcio scapoli-ammogliati nell'enorme Piano dei Camosci (il campo da calcio c'è davvero).
Al termine della piana perdiamo banalmente quasi un centello fin sotto la diga dei Sabbioni e lo riguadagnamo faticosamente rimanendo sulla sx orografica.
La ciclabile che costeggia il Lago dei Sabbioni (okkio a non finirci dentro nei passaggi stretti) è da cartolina con colori glaciali e la Punta d'Arbola a dominare il palcoscenico. L'ottimo rifugio Claudio e Bruno 2700 m è quasi una formalità fatta di pedale alternato al Breve Spintage ®. Approfittate dell'ospitalità di questo rifugio, davvero encomiabile ! http://www.rifugi-omg-formazza.it/
I sani di mente possono fermarsi qui, godere di un panorama maestoso e tornare a valle belli trulli. I disadattati invece caricano la biga in groppa e prendono il ripido sentiero alle spalle del Rifugio. Per oltre 400 m di dislivello la meta non è visibile ma i ghiacciai dei Sabbioni e del Hohsand tentano di darci una spiegazione per tanto sadismo mentre affrontiamo rampe mortalmente ripide su fondo caraibico prima e sfasciumi dopo.
Sbucati a quota 3140 m NEL ghiacciaio del Gries tutto torna ad avere senso compiuto. Il mare di ghiaccio incastonato tra il Corno Cieco e quello dei Camosci è impressionante per bellezza e dimensione. La cima è ancora faticosamente lontana ma il riscaldamento globale ci regala persino tratti panoramicissimi a pedale sulla liscia cresta di avvicinamento all'ultimo cimento letalmente scosceso.
Cima !
Panorama a 360 indescrivibile, uno scoglio in una mare di ghiaccio. StraTOP !
Discesa ON, ci si tuffa direttamente nel mare di ghiaccio.
A dispetto della quota, dell'inclinazione del pendio e apparentemente del fondo la ciclabilità è ottima con solo pochi passi a piedi in alcuni cambi di direzione.
Anche il ripidissimo tratto sotto la cima grazie al grip sabbioso è domabile. Si gode a lungo in un contesto unico ed esaltante ripercorrendo la traccia di salita ben memorizzata poco prima.
Sotto il waypoint a 3100 il terreno diventa più roccioso e con varie possibilità di discesa ma rimaniamo in sella praticamente fino al Rifugio incluso l'ultimo Vert. Cecità totale.
Dal Rifugio alla diga flow a nastro ma anche qualche bel passaggino impegnativo.
Attraversiamo la diga e cambiano lato su fetente salitella (erroneamente la traccia segue poi un ingannevole traverso lungo una espostissima tubatura). Ripresa la retta via ci spariamo altri 400 m di eterogenea lussuria fatta di flow alternato ad del buon tecnico e anche un po' di rolling stones prima del torrente. Qui la cecità ci gioca un brutto scherzo. Anzichè risalire brevemente verso il Città di Busto e ricongiungersi col classico da Bettelmatt ci imbuchiamo nella gola su ardita traccia (vietata x caduta massi). Inizialmente molto bene anche se faticosamente impegnativi poi man mano sempre peggio con finale non ciclabile (circa 150-200 D-). Da evitare, state alti su sponda orografica sinistra.
Giretto attorno al lago di Morasco e siamo alla meritata birra.

In conclusione un itinerario assolutamente da non perdere in un ambiente non sempre selvaggio ma direi unico.

Stay Wild

#JAGTeam
#ciclodisagio

Distanza: 42 km
Dislivello: 2500 m
Tempo: 11 h
Difficoltà tecnica: Difficile
Condizione fisica: Duro
Traccia gps: Corno Cieco



Pota !

Poseraggio
Glacier Diving

sabato 1 settembre 2018

Tour Valmeriana

Semplice ma efficace itinerario 100% pedale alla scoperta della Valmeriana.

Zona ottima per terreno e sentieri quindi merita un itinerario a parte dopo la scarlingata dell'anno scorso sul Barbeston Wild Barbeston 2482 m

Start da comodo e ampio parcheggio del campo sportivo di Pontey 500 m
Identica salita del sopra menzionato fino appunto all'alpe Valmeriana 1800 m
Prima della baita prendiamo sulla sx il sentiero delle macine dove anche i secchioni potranno sbizzarrirsi di interessante storia.
Qualche brevissima salitina e via di discesa da leccarsi gli alluci su ST assolutamente perfetto.
Dopo Salè il ST diventa un po' trascurato ma non c'è da lamentarsi. Occhio alle deviazioni poco evidenti ai vari alpeggi abbandonati. Nel dubbio sempre a sx.
Riguadagnato il bosco dopo Cretarzon 1450 m è di nuovo lussuria.
Attraversato il torrente questa volta seguiamo fino a valle il sentiero 4. In alto ancora molto bello poi man mano diventa mulattiera ma sempre carina.

In sintesi ottima proposta pedalatoria per Fast&Furious o in caso di maltempo in alta quota.

Stay Wild

#JAGTeam
#ciclodisagio

Distanza: 19 km
Dislivello: 1400 m
Tempo: 4 h
Difficoltà tecnica: Medio
Condizione fisica: Medio
Traccia gps: Valmeriana