lunedì 9 maggio 2016

Tour di Pana

Ottima cavalcata in bassa VdA ideale per la stagione intermedia e facilmente accessibile partendo dalla valle centrale.

Start da quota padana di 350 m da Hone con vista su Forte di Bard.
Salita bitumata di 1100 m D+ verso Champorcher su pendenze gentili e fuori stagione con scarso traffico che diventa nullo una volta presa la deviazione per Grand Rosier, una bella frazione adagiata su terrazza panoramica. Attraversate le poche case del nucleo principale prendiamo il sentiero 14 appena dietro un grande lavatoio che ci porta in 30 min di nobile spintage al Col Plan Fenetre quota 1700 m. Niente vista essendo zona boschiva ma un bel prato dove prepararsi per la vera ricompensa ciclistica di giornata ovvero il 2A che scende verso Issogne. Il sogno bagnato di ogni All Mountaineer, quello che speri sempre di trovare oltre il colle faticosamente raggiunto o che ti immagini studiando le mappe. Un serpentone perfettamente tracciato e manotenuto che si fa beffe del pendio molto ripido e ci fa scendere in sicurezza tornante dopo tornante dopo tornante .... 5 stelle tecnicamente semplici ma esaltanti. Stelle che diminuiscono quando si entra nella faggeta a causa delle foglie a terra ma comunque sempre molto piacevole. Sbucati sulla poderale prendiamo a dx per poche decine di metri e poi giù ancora su facile sentiero fino a quota 900 dove incrociamo la strada deserta che sale da Issogne. Cambio assetto e salita di 500 m D+ a tratti dura sempre su asfalto fino alle antiche frazioni di Visey. Senza possibilità di errore rimaniamo sulla mulattiera ripida e non ciclabile tralasciando un primo bivio a 1500 per prendere poi il successivo a dx a 1600 m in modo da salire più dolcemente e alternare anche con qualche colpo di pedale. Arrivati ai bucolici alpeggi Aveuil lo spintage diventa rude e volgare fino finalmente allo scollinamento in corrispondenza dei confini del Parco Monte Avic a quota 1900. Scogli fissi e poca pendenza ostacolano a tratti il percorso fino all'Alpe Pana dove in 10 min a sx verso monte si raggiunge il lago glaciale omonimo. Un bel laghetto alpino incastonato tra spettacolari pareti di roccia in un contesto molto Wild. La lunga discesa parte sempre su scogli fissi ciclabili per poi diventare da alpeggio Quincord un bel susseguirsi di tornanti perfettamente pedalabili. Man mano che si scende anche qui le foglie a terra aumentano ma senza nascondere brutte sorprese. Senza eccessiva fatica quindi atterriamo dopo qualche taglio al ponte di Gorf oramai quasi in fondovalle. Per non buttare via niente anziché scendere la traccia risale un centino per poi scartavetrarsi a sx lungo un vecchio sentiero abbandonato e in totale disuso. Con un po' di ravanage arriviamo infine alla centrale di Champedraz dove non ci rimane che rientrare in relax sempre su strade secondarie fino al campo sportivo di Hone.

Edit 2023: la salita molto meglio così tete-du-mont-1894-m in modo da evitare in buona parte la regionale. Verificare anche i reali confini del Parco Avic e il regolamento per le bici degli ultimi anni.

Stay Wild

#JAGTeam
#ciclodisagio

Distanza: 46 km
Dislivello: 2550 m
Tempo: 8 h
Difficoltà tecnica: Medio
Condizione fisica: Duro

Traccia gps: Pana



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