Start ad orario maranza da solito comodissimo parcheggio aggratiss del cimitero di Cogne 1520 m.
Struscio in paese e sono subito rattoni. Impianti chiusi, nessunissimo in giro.
Le pendenze sono mortali ma con gamba fresca del mattino e pertichette scialpinistiche si pedala molto più del previsto essendo la pista larga e ben battuta.
Al traverso del Belvedere prima lacrima di commozione su sentierino breve ma tirato a lucido.
I 350 m di portage con view points e scalette ci portano alla croce del Montseuc 2333 m.
Elevazione modesta ma panorama assoluto con la Valnontey sotto i piedi. Marooo !
Preservativi on ma più che una discesa, dopo scala e tornantini della morte, è un breve trasferimento per la prossima sudata salita per la quota più alta del mattino. I 2400 m del colletto senza nome infatti richiedono altro duecentello scarso di piccoli nevai residui e portacomodino.
Bon, giù il gettone e zö de lè !
Subito sentiero ottimo ma fondo con poca fiducia. Segue breve pietraia dell'aMMore dove bisogna schifare totalmente il controllo e accendere cero a san Rocco protettore delle articolazioni e degli emarginati. Dal bivio per la Punta Fenilia (non ciclabile, state calmi con il testosterone) si cambia marcia. Prima tornanti ampi all'aperto, poi moquette imperiale nel bosco con tornati stretti ma perfetti da schiacciare con il naso. Verso i 2000 sezione serratissima di tornantini stracciamutande. Via via il sentiero diventa sempre più rude e volgare con residui delle terribili inondazioni recenti. Qualche albero a terra ma senza disagio e traccia sporca soprattutto nel pratone ripido dei 1800 m (occhio a non lapidare il compare a valle). Rientrati nel bosco migliora di nuovo con qualche gradone moquettato e finale semplice ma con ancora qualche albero a terra facilmente aggirabile.
Atterriamo belli brasati al camping di Lillaz già appagati e pronti per la birra.
E invece cambio assetto e defaticamento per il M.Creya come fatto qui: monte-creya-colle-garin
Tutto perfetto con pedale fino a Colonna 2450 m e facile spingi/porta per la panoramicissima cima già asciutta e senza neve ma con vento patagonico e pure fumo canadese a scassare gli zebedi. Vabbuoh.
Visto che il lato nord è ancora impraticabile e invernale si ritorna a Colonna.
A parte la cresta iniziale più adrenalinica, il sentiero è da pensionati della bocciofila. Scorrevole e senza impegno. Dalle miniere invece diventa ben più divertente, noto ma lussurioso. Top !
A 1850 m gran finale inedito. Traversiamo in leggera salita, ma con discreto pedale, nel bosco incantato di larici, guadiamo il torrente Lyconi e .... ci ammazziamo di pugnette fino a valle ! Sentiero imbarazzante e perfetto. Magistralmente tracciato e tutto da guidare anche nei punti leggermente esposti. Un tripudio assoluto difficilmente eguagliabile. Da piangere.
In conclusione: Cogne, punto. Il paradiso del Disagio a due ruote.
Dislivello: 2700 m
Lunghezza: 36 km
Tempo: 10 h
Traccia: Montseuc Creya