sabato 19 aprile 2025

Monte Montarlone 1501 m da Ottone, Alta Valtrebbia

Oggi il meteo ci porta in Alta Valtrebbia, PC, per un girone logisticamente complicato ma di gran manetta.

Start da Ottone 480 m dove lasciamo una macchina per salire con altra a 1060 m prima del Passo di Monte Veri. Breve salita verso il Monte Dego e zo de lè !
Prima lunga discesa da quasi 900 m sempre molto scorrevole con ultima parte più tortuosa.
Risalita sudata via Gramizzola con bei rattoni ma su ottimo fondo ancora verso il Monte Dego 1400 m e lungo trasferimento su sentiero/forestale fino oltre il Rifugio Foppiano. Da qui facile, 1 solo passaggio difficile, ma caratteristica discesa su trail perfetto fino a Foppiano.
Risalita morbida con solo più rattoni nel finale per il panoramico Monte Montarlone 1501 m con tanto di croce d'ordinanza. Discesa prima pulita su prato poi più rustica con foglia ripida per il passo Vallersone. Qui i local suggeriscono salitella per taglio nuovo onde evitare guadi vari e ci si ricongiunge al classico. Sentiero più tecnico e ancora una volta molto caratteristico per fondo roccioso tipo Calanques e spazi panoramici aperti (a vederli visto che le lepri là davanti hanno più DNK che KMO).
Acqua del Sindaco a Canfemasca e ultima salita via Crescone. Qui il capogita viene rapito dagli alieni e traccia una vera ciofeca di discesa su stradello scassato e spinato ma dovrebbe esserci una valida alternativa che sbuca sempre a Foppiano. Gran finale su super ST perfetto con alternanza sempre di roccette e leggera foglia.

In conclusione: girone alternativo e ben valido in attesa di poter tornare finalmente nel Disagio alpino.

Distanza: 55 km
Dislivello: D+ 2400 m, D- 2900 m
Tempo: 9 h
Difficoltà tecnica: Medio
Condizione fisica: Medio
Traccia gps: Ottone








sabato 12 aprile 2025

Monte Ario 1755 m e Monte Visigno 1546 m

Start da Collio, alta Val Trompia BS, dal piazzalone del mercato con una centinaia di posti disponibili (830m slm). Sono l'unico presente a timbrare il cartellino insieme ad altri due veci già seduti al bar accanto con un bianchino in mano. Segno della croce e incomincia la Via Crucis con una settimana di anticipo sul triduo Pasquale.. la salita fino al passo Pezzeda Mattina 1599 m è estremamente ripida, conviene fare qualche sosta per prendere fiato ricordando ad ogni stazione la passione di Nostro Signore.
A 1500 m circa comincia l'alternarsi di pedala e spuncia x via della neve; dal passo traverso in piano su neve abbastanza portante parzialmente ciclabile.

Dall'arrivo della seggiovia (pare dismessa) finiscono le tracce.. e finalmente posso dare un senso alle ghette nello zaino.. anche se per solo qualche decina di metri.. affondando fin quasi al ginocchio. Comunque tutti i versanti a parte quello Nord sono liberi e sgombri da neve.. Ma alla fine che gusto ci sarebbe stato altrimenti? Dopo queste breve ravanage lo spallage fino alla cima del monte Ario 1755 m vola in un istante (si e no un centello). Panino, foto di rito a croce + panorama e zö del lè!
Prima breve discesa lungo le creste dell'Ario: belle filanti con un poco di tecnicismo in un paio di punti. Raggiunto lo stradone si punta il Frondine. Poco dopo incontro un trekker che sta facendo retrofront perché non ha trovato il sentiero.. proprio dove devo andare io.. bene, ma non benissimo! Pota andiamo a vedere! La via c'è.. anche se non segnalata.. prima un tratturo abbastanza largo mezzo franato (ma comodo in spintage) per poi diventare un sentierino nei pratoni che si rimonta con breve portage (tot. 200 m+). Si prende a scendere su ST ben visibile fino a una malga dopodiché le tracce si fanno sempre meno evidenti, per ritornare ben visibili più giù lungo un tratto in mezza costa con vista sul Corno Blacca - tallá.. non sapevo dell'esistenza delle piccole dolomiti bresciane! Va che cartolina! La discesa si fa ora interessante e divertente passando dal ghiaione del Frondine fino al guado del torrente Glera.. olè! Cambio modalità e si torna culo in sella, stavolta su stradone piuttosto sobrio con qualche tratto a pendenza nulla. Al Passo della croce 1441m, va a buon fine la ricerca del sentiero che porta sulla cima di Visigno 1546 m dove è presente una piccola croce di legno. Eccolo lì di fronte il monte Ario raggiunto stamattina! 100 m down ciclabili e siamo di nuovo al passo. Ora una bella discesina, anche se con fondo un po' sporchino, con un lungo tratto tutta a curve veloci ed incalzanti, ci scarrella in un attimo a quota 950 metri circa.
Qua si potrebbe continuare la discesa su stradone (perdendo globalmente 80 m-) con passaggio anche su breve ST.. ma il ciclo masochismo prende il sopravvento.. si ritorna quindi a dare qualche duro colpo di pedale per andare prendere, poco dulcis (ma) in fundo, il sentiero dei minatori: l'ultima stazione della Via Crucis! Il sentiero dei minatori pareva essere stato sistemato qualche annetto fa.. ma ora è in stato di presumibile abbandono: c'è un pezzo franato molto pericoloso anche se breve (FBL forse meglio fare retrofront) e un secondo pezzo con una scala di legno della dubbia tenuta.. spingi e porta per un centello e la tribolazione è finita! ci si ritrova su un sentiero comunque abbastanza sporchino e con quattro o cinque alberi di traverso. C'è qualche cartello con indicazioni mtb.. chissà a che anno risale?? Il sentiero termina un centinaio di metri lineari dal punto di partenza: e anche oggi possiamo raccontarla! Gelatino confezionato d'obbligo al bar dell'arzilla barista novantenne a lato del parcheggio (probabilmente nel congelatore da qualche decade) e si ritorna a casa.

In conclusione giro con tutti gli ingredienti per una giornata di ciclo disagio piuttosto selvaggio con sentieri spesso poco frequentati.


Distanza: 33 Km
Dislivello: + 2300m
Tempo: 7.5 h
Traccia gps: Ario Visigno

Autore Paolo S.
















Ortanella Calivazzo

Oggi facciamo andare un pò di gambetta con un lunghino a pedale allietato dai meravigliosi panorami del Lario (così non facciamo torto ai fans Como <-> Lecco).

Start da Lierna 270 m (parcheggio stazione è a pagamento da aprile in poi quindi bisogna arrangiarsi), orario da grigliatore anonimo di Pasquetta.
Pedalone da Tour de France fino a Esino (volendo c'è un bel sentiero a monte della strada dopo Bologna) poi trasferimento piacevole fino ad Ortanella 950 m dove aggiriamo il montarozzo Fop sulla destra. Bella e a tratti iperpanoramica discesa fino a Vezio. Prima facile poi interessante con diversi punti tecnici dove divertirsi. Fondo FBL scarligamerluss.
Ripassati da Regolo si aggira il monte Albiga prima ancora su bitume (poco o nullo traffico) poi su bellissima e pettinatissima mulattiera. Ritornati su asfalto ci tocca l'agonia del Passo Agueglio 1140 m attorno al S.Defendente (motogp all'opera, ocio). Finalmente più avanti si devia su sentiero delle Biodiversità che con lunghissimo percorso ci scodella prima al Cainallo poi molto più avanti e, ancora con ottimo sentiero, all'Alpe di Lierna. Qui ero indeciso se rifare il Brentalone oppure allungare per la Bocchetta di Calivazzo 1420 m che non facevo da 10+ anni. E così sia.
Lunghissima discesa, sempre molto bella ed ancora in ordine. Alternanza di tratti iperflow con sezioni tecniche interessanti, soprattutto nella parte rocciosa centrale dove si possono sfoggiare virtuosismi schiaccianaso pregevoli. Via crucis finale con infiniti scalini inutili e veloce rientro all'auto previo richiamino in salita.

In conclusione: ottimo girone di allenamento, parecchio asfalto ma serve per depilare la gamba ad inizio stagione.

Distanza: 62 km
Dislivello: 2800 m
Tempo: 9 h
Difficoltà tecnica: Medio-Difficile
Condizione fisica: Duro
Traccia gps: Ortanella Calivazzo






sabato 22 marzo 2025

e la Liguria .... muta !

Quando tutto sembra perduto con monsoni catastrofici in ogni dove, mamma VdA ci viene in aiuto con un Top Tour fatto da un patchwork di sentieri a bassa quota. Tutti ben noti ma perfetti e leccati per un fast & furious di grandissima goduria anche con maltempo.

Start come di consueto da Povil 670 m.
Solita salita scialla come per il M.Mary/Becca Viou/Croce di Fana ma alle prime nevi di quota 1600 m invertiamo la rotta.
Purtroppo si perde un duecentello su forestale ma subito dopo ottimissimo ST fino al congiungimento con il 7 fino al castello di Quart 750 m. Full gas.
Risalita a Blavy 1500 m, cambio del perizoma sudato e zò de lè per il 105. Super smutanda che non percorrevo da Hanni ma veloce e divertente fino al Ru Pompillard (occhio a non lasciarci il cerchio tra un bunny hop e l'altro). Non abituatevi troppo a questi lussi.
L'ultima risalita è questa volta interamente su ST e la gamba depilata fa spesso la differenza. Tra le migliori salite della valle, commovente.
Ritornati al quadrivio dei 1250 si scende sempre lesti nel primo tratto, poi balcone panoramicissimo e leccatissimo con finale bello vertical, teNNIco e ammazzacristiani.
Ru, vigneti e panchine dell'aMMore ci riportano belli contenti alla macchina.


Giretto del sabato salvato e la Liguria .... muta !


Distanza: 45 km
Dislivello: 2200 m
Tempo: 6.5 h
Difficoltà tecnica: Medio
Condizione fisica: Medio
Traccia gps: e la Ligura muta !








sabato 8 marzo 2025

Tre Faggi - Sorgenti Enna - Bura

Si parte da Sant' Omobono Terme (400m slm), Val Imagna BG. Snobbiamo il trattamento benessere alle terme e cominciamo il giro di oggi con un pedale comodo su asfalto, comunque poco trafficato, fino a Corna Imagna.
Prima dell'antico nucleo di Ca' Gavaggio si svolta a dx e la strada s'impenna su cementata per circa 200m+. A 1000 m degna di nota una bella radura con vista che si apre sulla val Brembilla ...  primo fotoricordo di giornata e primo spuntino, olè!
Si prosegue su sterrato fino ai famosi Tre Faggi, la Stonehenge bergamasca (1399 m), dove troviamo locali assembramenti di merenderos. Raggiunto il baracchino appena sotto, sgomitiamo per un caffettino con bella vista su tutta la pianura e sugli antennoni del Linzone. Riprendiamo il trasferimento su stradone e poi su per un super single track praticamente tutto pedalato (topperia), che si sviluppa su ampi spazi aperti fino al passo di Valbona 1422 m. Siamo sulla costa del Palio, che spettacolo!! Si pedala su ampia cresta erbosa, spartiacque tra la Val Imagna e la val Taleggio con il Resegone innevato di fronte e le Grigne alla sua destra.. Mica male dai! splendido panorama anche sulle Alpi e le Orobie brembane.
Schifiamo il passo del Palio per puntare subito a nord il sentiero dei Grandi alberi, alla ricerca delle spettacolari sorgenti dell'Enna. Zö de lè!
Il percorso, dopo il primo grande faggio secolare, si fa parecchio foglioso e un po' sporco, ma scendibile. A 1050 m ci ritroviamo in un piccolo nucleo di una manciata di case in mezzo al bosco (Frasnida) con punto acqua tattico. Breve tratto di una vecchia mulattiera e ancora sentiero tra foglie e rametti, ma ciclabile fino al guado del torrente. Si rimonta l'altro versante e inizia un lungo tratto che costeggia il torrente con qualche mangia e bevi. Occhio a qualche punto esposto (FBL), ma nel complesso davvero suggestivo!! E con un paio di chicche: le cascate d'acqua dove nasce l'Enna e il passaggio adrenalinico su un ponte di legno sopra ad una gola molto profonda ... se soffrite di vertigini meglio non guardare sotto!!
Raggiunta la strada, cambio di assetto: ginocchiere giù, sella su e si riprende a pedalare su strada asfaltata fino al passo di Bura 884m. Da qui l'asfalto termina e la pendenza aumenta.. Animo! Ma la stanchezza si sente.. e mi gioco la carta gellino (probabilmente nello zaino dalla scorsa stagione) per ripigliarmi.. Desciulet Paolo, senò indomà ansè che amò.
Stradone e poi bel st finale pedala, spingi, porta, ripeti e siamo alla bocchetta Piazza Cava (1150 m). Ora, sarà tutta discesa su sentieri dalle moderate difficoltà tecniche (a meno di un brevissimo tratto all'inizio più difficile S3) ma moolto godibili!
Pota.. An và che'n vula! L'ultimo sentiero ci catapulta praticamente a due passi dal parcheggio. Birretta per recuperare i sali minerali perduti e si rientra.

In conclusione: giro alla scoperta di due valli, passando per begli ambienti, più o molto meno frequentati, spesso panoramici e a due passi dalla città.. ottimo per le mezze stagioni.

Distanza: 45 Km
Dislivello: D+ 2100m
Tempo: 8 h
Traccia gps: 3 Faggi Enna Bura


Autore Paolo S.




















Punta Elgio 2800 m (quasi) Rupe Gesso 2400 m Formazza winter ed.

Bollettini neve e inviati speciali dalla Formazza segnalano buone condizioni neve con discreto rigelo notturno. Comoda sveglia alle 03.30 e prima dell'alba siamo kulo in sella.

Per allungare il brodo partiamo da Ponte VB 1280 m casomai volessimo estendere anche verso il Vannino nel pomeriggio (see ciao). Strada fino a Riale 1700 m, poi ottimo innevamento e battitura fino al Maria Luisa 2160 m. Tutta la sponda del Lago Toggia è pressata da eroici ciaspolatori che ci regalano 2 spanne di trail perfettamente pedalabile fino al Passo S.Giacomo 2300 m (si ma ... ocio !).
Topperia che vale già la giornata !
Dal passo traccione autostradale portante, questa volta scialpinistico, che sarebbe un peccato non sfruttare. E così tra spintarelle e portagino arriviamo incredibilmente fino alla spalla della Punta Elgio. Ci fermiamo al montarozzo quotato 2600 m con vista assoluta a 360 a cavallo della Val Bedretto. Marooo !
Discesa semplice ma da equilibristi per stare obbligatoriamente sulla traccia di andata, tranne breve loop-ino, fino al passo dove migliora ulteriormente anche se il caldo dell'irragiamento di marzo comincia a farsi sentire.
Risaliamo sempre con ottimo pedale verso il lago Castel e poi ancora verso i Boden in ambiente magnifico lumando i canali del Corno Castello 3100 m e della bocchetta di Castel. Ultimo tratto ripido e faticoso in portage e siamo alla Rupe del Gesso 2438 m, semplice ma di grande effetto con la bici.
Discesa sempre dalla via di salita senza particolare impegno tecnico ma piacevolissimo. La neve ha oramai mollato troppo e anche i tagli sotto il Maria Luisa sono inutili dunque dopo il primo ribaltone a 360 ci dedichiamo alle sgumme sulla poderale modello @montagnavera.
Dalla Cascata del Toce tentiamo il sentiero estivo ma è una ravanata totale.

In conclusione: itinerario semplice ma panoramicissimo e di grande gusto. Immancabile nel CV del Fattone ma da valutare sempre attentamente perchè le insidie si nascondono anche nei tratti apparentemente innocui (soprattutto la parte che costeggia il lago Toggia).

Distanza: 44 km
Dislivello: 1800 m
Tempo: 9 h
Difficoltà tecnica: Facile
Condizione fisica: Duro
Traccia gps: Elgio Rupe Gesso Formazza