domenica 8 giugno 2025

MontSeuc 2333 m Creya 3015 m

Voglia di 3000 e nuovi sentieri ? Taac ! MontSeuc 2333 m e Creya 3015 m, Valle di Cogne.

Start ad orario maranza da solito comodissimo parcheggio aggratiss del cimitero di Cogne 1520 m.
Struscio in paese e sono subito rattoni. Impianti chiusi, nessunissimo in giro.
Le pendenze sono mortali ma con gamba fresca del mattino e pertichette scialpinistiche si pedala molto più del previsto essendo la pista larga e ben battuta.
Al traverso del Belvedere prima lacrima di commozione su sentierino breve ma tirato a lucido.
I 350 m di portage con view points e scalette ci portano alla croce del Montseuc 2333 m.
Elevazione modesta ma panorama assoluto con la Valnontey sotto i piedi. Marooo !
Preservativi on ma più che una discesa, dopo scala e tornantini della morte, è un breve trasferimento per la prossima sudata salita per la quota più alta del mattino. I 2400 m del colletto senza nome infatti richiedono altro duecentello scarso di piccoli nevai residui e portacomodino.
Bon, giù il gettone e zö de lè !
Subito sentiero ottimo ma fondo con poca fiducia. Segue breve pietraia dell'aMMore dove bisogna schifare totalmente il controllo e accendere cero a san Rocco protettore delle articolazioni e degli emarginati. Dal bivio per la Punta Fenilia (non ciclabile, state calmi con il testosterone) si cambia marcia. Prima tornanti ampi all'aperto, poi moquette imperiale nel bosco con tornati stretti ma perfetti da schiacciare con il naso. Verso i 2000 sezione serratissima di tornantini stracciamutande. Via via il sentiero diventa sempre più rude e volgare con residui delle terribili inondazioni recenti. Qualche albero a terra ma senza disagio e traccia sporca soprattutto nel pratone ripido dei 1800 m (occhio a non lapidare il compare a valle). Rientrati nel bosco migliora di nuovo con qualche gradone moquettato e finale semplice ma con ancora qualche albero a terra facilmente aggirabile.
Atterriamo belli brasati al camping di Lillaz già appagati e pronti per la birra.
E invece cambio assetto e defaticamento per il M.Creya come fatto qui: monte-creya-colle-garin
Tutto perfetto con pedale fino a Colonna 2450 m e facile spingi/porta per la panoramicissima cima già asciutta e senza neve ma con vento patagonico e pure fumo canadese a scassare gli zebedi. Vabbuoh.
Visto che il lato nord è ancora impraticabile e invernale si ritorna a Colonna.
A parte la cresta iniziale più adrenalinica, il sentiero è da pensionati della bocciofila. Scorrevole e senza impegno. Dalle miniere invece diventa ben più divertente, noto ma lussurioso. Top !
A 1850 m gran finale inedito. Traversiamo in leggera salita, ma con discreto pedale, nel bosco incantato di larici, guadiamo il torrente Lyconi e .... ci ammazziamo di pugnette fino a valle ! Sentiero imbarazzante e perfetto. Magistralmente tracciato e tutto da guidare anche nei punti leggermente esposti. Un tripudio assoluto difficilmente eguagliabile. Da piangere.

In conclusione: Cogne, punto. Il paradiso del Disagio a due ruote.

Dislivello: 2700 m
Lunghezza: 36 km
Tempo: 10 h
Traccia: Montseuc Creya
























sabato 31 maggio 2025

Val Vigezzo - Croce di Rovareccio - Via del Mercato

Oggi ho tempo a disposizione solo per un Giro breve in VCO , che val la pena segnalare per la bella discesa e per eventuali futuri sviluppi in zona (monte Alom, monte Loccia, passo della Margina) ...

Si parte da Masera (300 m) e si sale su bitume con pendenze a tratti importanti fino all’alpe Pescia (1446 m): pochissimo traffico e ombra. Dall’alpe si prosegue a spinta su un drittone nel bosco (probabilmente pedalabile per motorizzati), dalla cappella Calaurino (1669 m ), sempre in spintage ma un po piu duro, si arriva alla cima di giornata della Croce di Rovareccio (1760 m). Bel panorama sulla val Vigezzo, panino e si scende (non aver fatto 250 m d+ per arrivare al monte Alom grida vendetta ma ero in brucia con i tempi ). Primi metri belli croccanti su sentiero stretto scavato nell’erba, qualche tornantino interessante, poi prepotente drittone verticale come prima ma con l’aggiunta di sfasciumi. Dall’alpe Cortina (1420 m) il pezzo forte di giornata : bellissimissimo single track boschivo fatto di tornantismo pettinato, solo avvicinandoci a Stalla (1159 m) un pò di fogliame che non pregiudica la discesa. Normale amministrazione fino all’alpe Varsaia (942 m ) e poi ciotoli fino a Coimo (840 m). Si conclude con noioso saliscendi su ciclabile fuoristrada alternato a bitume giusto per riportarci alla macchina.


Dislivello: 1600 m
Lunghezza: 26 km
Traccia: Val Vigezzo - Croce di Rovareccio












M. Molar 2502 m

Panoramicissima cima, il M.Molar é da sempre snobbato in favore dei vicini giganti ma ad inizio stagione è una valida meta presto sgombra da neve.
Per arrivarci non c’è che imbarazzo della scelta, oggi l’ho messo insieme così:

La Magdeleine -> anello col Pilaz per pisciare il cane -> Chamois -> 34 (in perfetta forma a zero penalità) -> Valtournenche-> Liortere Perreres -> Manda -> Loz (lussuria pettinata) -> Cheneil.

Dalla balconata 107 si stacca una labile traccia per Goilles e a seguire elegante Portage fino alla piatta cima. Valloncello sublime ed appartato proprio sotto l’imponente Becca d’Aran. 2502 m spettaKulo!

Zö de lè. Prima parte, dopo la breve ma fotogenica cresta, pratoni semplici poi due passi di nr a piedi su comoda pietraia ed infine radi ometti per ricongiungersi al sentiero principale. Ci scappa pure qualche tornantino. Breve ma circonciso, soddisfatto. Rientro alla base solito via colletto Cheneil con ancora diverse slavine da passare.

In conclusione: gita plaisir ma di interesse e divertimento che permette di smarcare cimotto sconosciuto e inedito.

Dislivello: 2400 m
Lunghezza: 53 km
Tempo: 9 h
Traccia: M.Molar

















sabato 24 maggio 2025

Lyan Ottovolante 4k

Il Disagio è come l'entropia, la misura del disordine, aumenta sempre.

Dopo la scarlingata di settimana scorsa alla Monte Zerbion Skyrace, e non intimoriti dall'alta probabilità di Ravanage dopo le tempeste primaverili, pensiamo bene di partorire un classico Lyan ma intervallivo da 4k. Qualcuno dovrà pur andare a vedere.

Start rubagalline da quota ligure 450 m. Breve allungatoia e poi superpedale fino a Valmeriana 1800 m.
Da segnalare la forestale, soprattutto nella parte medio-bassa, devastata dalle piogge quindi il pedale è bello rustico e sudato. A Valmeriana sfruttiamo le colonnine di ricarica per riportare la batteria al 100%
con le solite loffie barrette da 0.89 €.
A seguire moquettina doc in breve discesa e lungo traverso ad alto pedale su fondo imbarazzante.
400 d'ordinanza in spingi / porta e il Lyan 2178 m, finalmente sgombro da nuvole, è flaggato.
Panorama di livello, 5 min di contemplazione e zo de lè.
Discesa sempre molto impegnativa, inizialmente ripidissima su 2 spanne di aghi scarligabiker poi tornantini dell'aMMore. Qualche albero a terra ma niente di eccessivo.
Dalle miniere di Herin il lunghissimo e già di suo disagiato "traverso" è una mezza ecatombe di alberi ad alto fusto. Il Disagio schizza in zona 5+++ così come il livello di ignoranza richiesta per proseguire. Ocio che anche le corde blu di sicurezza sono in alcuni punti esposti state portate via.
Almeno 2h di lacrime, sangue e merda. Avanti tutta !
Scollinati dopo l’n-mo vallone veniamo premiati dalla discesa su Bourg in condizioni eccellenti con addirittura ultima parte rasata alla perfezione. Tecnicismo e fisicità. Oscar come miglior discesa primaverile della valle.
Bene, anche a sto giro siamo ancora vivi! Birra e chill ?
Uhmm non proprio perché siamo a metà!
Lunghissima risalita a pedale fino all’ultimo alpeggio de l’Arp 1600 m dove oltre alla modalità power save occorre estrema forza di volontà per gli ultimi 700 m di Portage.
Al colletto arrivo alle 20 ma per fortuna Fabio è stato nel frattempo intrattenuto da un simpatico vento gelido tanto per farlo soffrire un pochino. 2 min per di droghe e zo de lè. La cresta rimane inizialmente hard core ++ e le energie per tentare i vari passaggi della morte mancano. Poca roba perché poi il passaggio del Trail delle Macine ha recentemente sistemato un poco la vegetazione e si passa via discretamente con anche tratti super estetici alla golden hour. Eh ma così è troppo facile … ci vorrebbe … un imprevisto. Taaac pronti! Forcellino divelto e Fabio appiedato. 20 min da box Ferrari e si riparte in scioltezza. La sezione sotto il colletto è veramente tosta, ripida e ammazzacristiani ma non troppo lunga. Cala il buio ma non il morale. Luci On e via ad intuito. É ancora lunga ma generalmente scorrevole e con fondo sempre in ottima condizione.
Atterriamo al parcheggio alle 2230, un filo stanchini ma già carichi per i 5k !

In conclusione: girone della morte con dislivello e difficoltà proibitivi che nelle condizioni attuali richiede totale ignoranza e schifo della vecchiaia senza dolori.

Dislivello: 4400 m
Lunghezza: 63 km
Tempo: 16 h
Traccia: Lyan Ottovolante



























domenica 18 maggio 2025

Valle mulini - Totem Parè

Partenza da Clusone, capoluogo della Val Seriana (BG). Attraversiamo tutta la piana di Clusone su strade secondarie e sterrate costeggiando il torrente Gera fino ad attaccare il sentiero per il primo breve portage di 150m+ addentrandoci nella valle del Vareno. Dal punto di vista naturalistico abbiamo già raggiunto livelli elevati.. Ricongiunti sulla strada che porta al monte Pora, brevissimo pedale su asfalto, che non vedremo più fino alla fine del giro. Prendiamo uno stradone con fondo spesso ghiaioso e a tratti ripido per andare a prendere il mitico sentiero dei Carbonai. Bel ST mezza costa sali e scendi pedalato con un paio di punti panoramici sia sulla vallata che sulla regina delle Orobie.. da segnalare pure un tavolo per mettersi comodi a mangiare un'ordinaria barretta o un più pratico pane e salame. Perdiamo un po' di quota sempre su sentiero nel bosco fino ai pressi del Passo della Presolana. Di nuovo in modalità salita per la Via del Latte fino a quota 1500m circa dove ci aspettano ancora 200m+ di portage fino al colle della Presolana 1698m. Prima parte di discesa buona, poi si va a testare la tanto attesa valle dei mulini.. secondo un compagno del forum "una chicca".. ai posteri, a detta dei miei compagni di gita, più una cacca che una chicca... comunque il sentiero si snoda e si cala in ambienti veramente suggestivi, in fondo ad una valle contornata da alte pareti verticali.. ma la traccia rimane per gran parte non pedalabile e soprattutto nella seconda parte bisogna effettuare numerosi guadi.. fate Vobis! Quota 900m, si risale su mulattiera e poi su bei sentieri in gran parte a pedalati.. più pedalati di quanto immaginato.. ma sudando cinque camice, fino a quota 1250m. Ora biga in spalla x400m+ e su fino al Totem di Parè 1679m.. che fadiga.. ma va che panorama!! Fantastico su tutte le Orobie e perfino sul lago d'Iseo e Montisola. Presto che per qualcuno è tardi.. cambio di assetto, dnk e subito zö de lè!! Sentiero sulla dorsale pulito ed inaspettatamente facilotto e filante fino al monte Blum. Sentiero finale tecnico ma molto divertente con solo due passaggi un pochino più piccanti.. questa a ns vedere la chicca di giornata!!

Non resta che raggiungere il centro storico di Clusone per la media bionda d'ordinanza.

Dislivello: 2400m
Lunghezza: 45km
Tempo: 8.5h
















Monte Zerbion Skyrace

16-17 maggio 2025 IV edizione della Monte Zerbion Skyrace, seguitissima gara internazionale di trail running da Chatillon alla cima del Monte Zerbion 2730 m.

18 maggio 2025 edizione 0 della versione Ciclodisagio.

Il percorso ripercorre fedelmente il tracciato della gara Skyrace con opportune modifiche di senso in modo da ricalcarlo complessivamente al 90% ma portandolo a 3k d+.

Start da centro Chatillon 520 m.
Pedale fin oltre Noursaz 1740 m con finale sterrato molto piacevole e panoramico.
Appena passato il torrentello parte il Vallone di Levò, detto anche della morte. Un muro verticale con pendenze medie del 60% senza tregua, gradoni infiniti e spesso da arrampicare su maledetta erba olina scivolosa e pungente. Sentiero inesistente, solo vaghe tracce dei passaggi degli atleti ma che nella parte alta spesso si perdono. Un calvario autoflagellante che entra sicuramente nella top 5 delle salite più disagiate di sempre. Sbucati in cresta, dopo ultimi metri in bici-piccozza, la Madonna ci accoglie a braccia aperte. Marooo !

Discesa on: è la solita da smutanda, tranne i primi metri, lungo la dorsale. Dal bosco diventa divertente
e dopo breve trasferimento addirittura inedita. Non conoscevo infatti il sentiero, non mappato da mamma regione, che passando da località Chesallet porta a Nissod. Quasi 500 m di flow alpino molto interessante e ottimamente tenuto (non solo per la gara apparentemente).
Il resto è storia ultranota. Da Nissod mulattiera shacker fino al Ru Gagneurs 740 m da risalire poi fino
alla strada per Isseuries (ocio a non tornare troppo presto alla macchina).
Come defaticamento per completare il percorso della gara non resta che pedalare altri 800 m per andare a prendere da Promiod 1490 m la classica discesona da 5 km fino a punto di partenza.

In conclusione: affrontare il Levò solo se scappati dal TSO, per il resto ottimi spunti per il sempre ottimo Zerbion. Che il Disagio sia con Voi.

Distanza: 45 km
Dislivello: D+ 3000 m
Tempo: 10 h
Difficoltà tecnica: Medio
Condizione fisica: Durissimo
Traccia gps: Zerbion Skyrace